DERVIO – “Credete in qualcosa con tanta forza da lanciarvi con un aereo contro un edificio a 750 chilometri all’ora?” Le parole del Michael Moore introducono la nuova piazza di Dervio dedicata all’11 settembre 2001, inaugurata questa mattina insieme al monumento che ricorda i fatti di 20 anni fa.
Niente inni né benedizioni nè tantomeno corone di fiori. “Questo non è un momento di patriottismo ma un momento di riflessione e di fratellanza tra popoli – spiega il sindaco Stefano Cassinelli -. Fratellanza tra quello statunitense e quello italiano ma più in generale tra tutti i popoli perché solo l’11 settembre morirono cittadini di 90 diverse nazioni, tra cui molti italiani a cui si aggiungono tutti i morti per gli eventi provocati in seguito agli attacchi dell’11 settembre”.
In piazza 11 settembre ha portato un saluto il prefetto di Lecco Castrese De Rosa che ha ricordato il profondo legame tra i nostri governi, ospite il vice console Thomas Chidiac che ha ribadito la fratellanza tra Italia e Usa. Chidiac ha inoltre apprezzato il monumento realizzato in occasione del ventennale: “Si tratta di un’opera molto evocativa e apprezziamo tantissimo che sia stato realizzato con la collaborazione della comunità di Dervio. Questa cittadina è splendida e certamente ritornerò”.
“Per prima cosa voglio ringraziare chi ha fatto questo monumento – ha proseguito Cassinelli -. Questo monumento è stato fatto grazie a persone che hanno donato, non è costato nulla alla comunità, è fatto dalla gente per la gente: Raffaele Rubini ha donato la putrella che rappresenta il World trade center distrutto, Natta Graniti ha donato le Torri gemelle in granito realizzate in scala, la ditta Bonazzola ha donato il lavoro per costruire il monumento e Vivai Fiordelmondo le decorazioni floreali. Poi devo ringraziare tutti i rappresentanti delle istituzioni: sindaci, consiglieri regionali, parlamentari, autorità religiose, militari e civili. In particolare ringrazio il prefetto Castrese De Rosa e il vice console degli Stati uniti d’America Thomas Chidiac. Voglio ringraziare i miei consiglieri comunali che sono sempre pronti a nuove e coraggiose sfide. Voglio ringraziare Sami Mehdaoui, leva civica in Comune a Dervio che mi ha aiutato a organizzare questa commemorazione e lo ringrazio per avermi mostrato un giovane che ha dei solidi principi culturali. Ma soprattutto ringrazio i cittadini che sono qui per questo momento di memoria”.
L’intervento del sindaco Stefano Cassinelli
Avevo preparato un intervento che ripercorreva la storia dell’11 settembre. Poi ieri sera sono tornato in municipio e ho rifatto tutto perché ho capito che i fatti li conosciamo tutti. Ho capito che stavo sbagliando quando ieri pomeriggio mio nipote Luca mi ha chiesto: “Perché fate una piazza per l’11 settembre?” Lì ho capito che non serve spiegare cosa è l’11 settembre, serve usare l’11 settembre per non dimenticare e per costruire qualcosa di meglio.
Sono passati vent’anni e la cura è stata forse peggio della malattia. Abbiamo fallito, abbiamo sprecato vent’anni e non abbiamo onorato le vittime di quei vili attentati. Noi occidentali non sappiamo comprendere, non capiamo cosa è successo nel mondo arabo dopo il fallimento del panarabismo e il ritorno violento dell’islamismo, non ci facciamo le domande giuste. Passiamo dai bombardamenti alla sottomissione, dal praticare azioni militari per vincere una guerra asimmetrica che non si potrà mai vincere all’accettare compromessi che vanno contro la nostra cultura e la civiltà che abbiamo costruito in migliaia di anni.
Prima di dare le risposte dovremmo porci le domande giuste e ancora non siamo riusciti in questo. Intitolare una piazza, mostrare un monumento, porre domande e non dimenticare è quello che dobbiamo ai tanti morti e alle future generazioni. Dobbiamo avere l’orgoglio di difendere la nostra civiltà e il nostro stile di vita, ci siamo arrivati attraverso peripezie, balzi intellettuali straordinarii e anche barbarie indicibili, ma siamo arrivati a valori sanciti con delle Costituzioni: valori inviolabili come uguaglianza, parità e libertà d’espressione. Valori da cui non dobbiamo retrocedere davanti ai terroristi ispirati da principi che non conoscono uguaglianza, diritti civili, democrazia e libertà di pensiero.
Per questo il monumento del 11 settembre riporta una frase di Michael Moore: “Voglio farvi una domanda: credete in qualcosa con tanta forza da lanciarvi con un aereo contro un edificio a 750 chilometri all’ora? No, e non ci credo nemmeno io. Ma il vostro nemico ci crede. E se ci crede, chi vincerà, alla fine? Questa è una domanda raggelante che non vogliamo affrontare”.