VARENNA – Sono ormai ampiamente assodate le evidenze che mostrano come l’uso delle munizioni al piombo nella caccia agli ungulati abbia gravi effetti sui grandi predatori alati dell’arco alpino: nutrendosi dei visceri abbandonati sul terreno degli animali abbattuti tramite la caccia, oppure di carcasse di animali colpiti ma non recuperati, rapaci e avvoltoi ingeriscono insieme alla carne anche i pallini di piombo, che avvelenano il loro organismo, provocando il saturnismo.

“Troppe Aquile reali e Gipeti sono ormai gravemente minacciati: una ricerca promossa dall’ERSAF
(Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e Foreste) dal Parco Nazionale dello Stelvio e della
Provincia di Sondrio ha messo in luce che, in poco più di 10 anni, 5 di 10 gipeti morti, recuperati sulle Alpi, sono risultati affetti da saturnismo acuto e cronico. Mentre ben 44 aquile reali su 80 (pari al 55%), oltre a 23 grifoni su 46 (50%) sono intossicati acutamente o cronicamente” commenta il CROS (Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta) di Varenna.

“La proposta di piano faunistico venatorio della Regione Lombardia non affronta il problema,
rinviando la soluzione a distanza di anni. Il bando delle munizioni intere al piombo, utilizzate nella caccia agli ungulati, viene infatti rimandato soltanto alla terza stagione venatoria dopo l’approvazione del piano e, per di più, applicato nei soli Siti Natura 2000, cioè in quelle aree protette istituite secondo le direttive europee che vanno sotto il nome di “Direttiva Uccelli “e “Direttiva Habitat”. Per quanto riguarda le munizioni spezzate, utilizzate per la caccia alla fauna alpina (lepre variabile,
lepre comune e galliformi) e negli appostamenti fissi, si prevede che il divieto scatti addirittura tra
10 anni! Troppo tardi” continua.

I gruppi ornitologici delle province lombarde chiedono con urgenza il bando delle munizioni al piombo a partire dalla stessa approvazione del Piano Faunistico Venatorio Regionale, attualmente in discussione secondo il procedimento di VAS.

A sostegno della richiesta, gli stessi gruppi, insieme ai Musei civici, al CAI Lombardia, ai CRAS provinciali e a numerose ONG nazionali e internazionali hanno lanciato una petizione online sulla
piattaforma Change.org dal titolo: “Stop al piombo sulle Alpi, basta rapaci intossicati!”

“La petizione ha superato le 18.500 firme: molti cittadini stanno chiedendo ai decisori politici di eliminare le munizioni contenenti piombo per tutelare la vita dei nostri rapaci. Le soluzioni alternative al piombo sono già disponibili sul mercato, a prezzi competitivi e già in uso da alcune migliaia di cacciatori lombardi, la cui attività venatoria è indirizzata agli ungulati” conclude l’associazione.

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