PHOENIX, ARIZONA (USA) – Oggi è la grande giornata del mondo arbitrale “al femminile”. Ma non solo. Dirigendo la gara Sassuolo-Salernitana di domenica 2 ottobre 2022 il ‘fischietto’ Maria Sole Ferrieri Caputi (a destra) è la prima donna italiana ad arbitrare un match di Serie A. Forse tardi, ma certo segnando un debutto importante – per il calcio e in linea generale in un paese ancora incapace di realizzare in pieno le pari opportunità

Fin qui la news nazionale, risaputa quanto rilevante.

Nella nostra zona, c’è chi la conosce e soprattutto la vede come un esempio da emulare: si tratta della giovanissima Lavinia Signorelli, 17enne perledese che da tempo è nei ruoli dell’AIA regionale e sta “scalando” le categorie – fino a dirigere partite degli Juniores U19. Attualmente Lavinia sta vivendo a Phoenix, in Arizona, un anno da exchange student. E subito, anche negli States la sua passione ha trovato spazio.

“Essendo l’arbitraggio una parte molto importante della mia vita – confida l’interessata a Lario News – non potevo non arbitrare anche qua. Ho svolto i corsi tecnici interamente in inglese e tra poco inizierà il campionato”.

“C’è chi da bambino vorrebbe essere un astronauta, io volevo essere un arbitro di calcio – racconta Lavinia -. Quando ero piccola non c’erano molte figure femminili da cui prendere esempio, e vedere ora Maria Sole in Serie A è un passo importante che mi rende molto felice. L’ho conosciuta di persona ad uno dei raduni regionali del CRA e come aveva detto lei, il calcio ha bisogno di arbitri di qualità indipendentemente dal sesso. Lei è un arbitro di qualità da cui prendo esempio. Mi piace il suo modo di abitare, sul campo è sempre presente vicino all’azione per giudicarla del modo più corretto. Per me la distingue molto la sua personalità: sa come comportarsi, sa quando si può scherzare e quando bisogna essere più severi”.

Lavinia Signorelli in azione

“Io ho iniziato ad arbitrare esattamente un anno fa – continua Signorelli -, sono passata dai Giovanissimi U14 alla Juniores U19. L’arbitraggio è una parte importante che mi ha fatto crescere molto sia dal punto di vista personale che atletico. Nella mia stagione mi sono trovata ad affrontare partite facili e altre molto difficili, ma penso che sia proprio da queste che si impara veramente a crescere. Attualmente sono una spugna che cerca di assorbire più cose possibili da tutte le persone che vogliono darmi consigli. Voglio crescere, ho degli obiettivi che voglio raggiungere ma so che nessuno regala nulla e i traguardi che raggiungerò dipendono solo dal mio lavoro, indipendentemente se sono donna o uomo”.

In bocca al lupo allora alla giovane lariana, che a breve si metterà alla prova anche sui campi americani. Certi che la rivedremo crescere ancora qui da noi e – perché no – emulare concretamente il suo “esempio” Ferrieri Caputi, che quest’oggi a Reggio Emilia farà davvero la storia.

S. T.

,

SU LARIO NEWS LEGGI ANCHE:

Perledo. Lavinia ‘fischia’ a 16 anni, è l’arbitro più giovane della Lombardia