LECCO – Fondazione Symbola e Unioncamere hanno recentemente pubblicato la tredicesima edizione del rapporto “Io Sono Cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”.
Il report è uno strumento ormai ben noto e affermato per fare il punto sul ruolo della cultura e della creatività quali ambiti economici strategici per le prospettive di sviluppo del nostro Paese. I dati sono aggiornati al 2022 e gli indicatori in serie storica di seguito riportati evidenziano l’impatto dell’emergenza Covid-19 in questo campo; le conseguenze della pandemia sono state molto differenziate a seconda del sotto-settore.
L’analisi considera sia i settori “core”, cioè quelli strettamenti afferenti all’ambito culturale (architettura e design; comunicazione; audiovisivo e musica; videogames e software; editoria e stampa; performing arts e arti visive; patrimonio storico e artistico), sia quelli che, pur non direttamente riconducibili al settore, impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative (i cosiddetti settori “creative driven”). Il report analizza le attività economiche afferenti al sistema culturale e creativo, selezionando le corrispondenti voci della classificazione Istat “Ateco 2007”.
Nell’area lariana hanno un forte “peso specifico” e un valore identitario settori quali meccanica, mobili, tessile, nautica (che incorporano design sofisticato), artigianato, agroalimentare, ristorazione. Una filiera articolata e diversificata, che comprende anche servizi formativi, commercio al dettaglio di prodotti artistici e culturali, trasporti, attività edilizie, ricerca e sviluppo, per la loro componente innovativa e creativa.
Questi fattori sono alla base del concetto di “made in Italy” e, per la nostra area, di “made by Lario”, poiché incorporano e diffondono l’identità dell’area lariana.
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