LIERNA – Due spritz non pagati, valore 10 euro, costano un processo per “insolvenza fraudolenta” a un giovane lecchese.
I fatti risalgono al 2022, quando il ragazzo si presenta in un bar di Lierna, prende un primo spritz, dopo un’ora passa al secondo e al termine esce dal locale senza pagare. Il titolare dell’esercizio prende nota della targa dell’auto e denuncia il mancato pagamento ai Carabinieri che identificano il giovane.
La Procura di Lecco gli contesta il reato di insolvenza fraudolenta, il tribunale fissa l’udienza predibattimentale – come previsto dalla legge Cartabia – al prossimo febbraio 2024. Il giovane – assistito da un legale – dovrà presentarsi un anno e mezzo dopo il fatto.
L’indagine, tra accertamenti, documenti, notifiche, avvocato, carabinieri e magistrati impiegati – costerà qualche migliaio di euro. Poi durante il processo il giovane potrebbe essere assolto per “tenuità del fatto”, come accade sovente.
Forse – ma qui la giustizia italiana tra riforme e controriforme non ha ancora imboccato la strada maestra – sarebbe stata più semplice una pena esemplare pecuniaria senza scomodare quel reato di “insolvenza fraudolenta” che andrebbe affibbiato a chi ruba o non paga ben altri valori.
A. Pa.