Come ogni anno, anche questo 28 aprile a Dongo e a Giulino di Mezzegra abbiamo assistito a manifestazioni e celebrazioni di chiaro stampo neofascista, con persone in divisa nera, inquadrati militarmente che ancora una volta hanno offeso la memoria di questi luoghi, dove la storia ha scritto una pagina determinante della sconfitta della vergogna fascista.
Un pellegrinaggio funebre politicamente deplorevole e atti gravissimi, come la chiamata del “saluto fascista”, che contrastano la giurisprudenza di merito e di legittimità.
Per questo con un’interpellanza urgente al Ministro Piantedosi abbiamo chiesto di sapere se le forze di polizia presenti abbiano proceduto all’identificazione dei manifestanti fascisti, in particolare a Dongo, dove il luogo e il numero limitato dei partecipanti neofascisti sicuramente lo consentiva.
Abbiamo inoltre chiesto se, in caso di mancata identificazione, ciò sia avvenuto in base a direttive e da parte di quale autorità, governativa o di polizia, anche alla luce di pregresse dichiarazioni del Ministro dell’Interno sull’utilità dell’identificazione personale come nel caso dell’antifascista che manifestò il suo pensiero nel Teatro alla Scala di Milano.
Nell’interpellanza depositata abbiamo infine chiesto se, tra gli appartenenti a forze di polizia, vi fossero ufficiali di polizia giudiziaria e se, in tal caso, alcuno di essi abbia proceduto alla redazione e all’inoltro di notizia di reato.
Chiara Braga
Deputata Partito Democratico