LECCO – Aspettando i dati di ‘Goletta dei Laghi sul Lario’, la raccolta differenziata viaggia al momento a due velocità. Con una media del 70% di raccolta differenziata, 32mila tonnellate di rifiuti indifferenziati, un residuo secco medio pari a 147 kg abitante/anno, diciassette comuni sotto la soglia del 65% di RD richiesta dalla normativa comunitaria e dal PRGR – Programma Regionale Gestione Rifiuti, il Lario mostra tutta la difficoltà di gestire un territorio orograficamente non facile e con un numero sempre maggiore di turisti.
Dei diciassette comuni ancora sottosoglia, tredici sono in provincia di Como: Unione dei Comuni Lombarda Lario e Monti, Faggeto Lario, Pognana Lario, Nesso, Lezzeno, Sala Comacina, Griante, Domaso, Cremia, San Siro, Pianello del Lario, Dongo, Vercana, Gera Lario, Sorico, Musso. Due invece nella sponda lecchese, Varenna e Oliveto Lario.
I comuni più virtuosi invece fanno breccia nella sponda orientale, con cinque comuni che superano l’80% – Dervio, Perledo, Lierna, Valmadrera e Malgrate, e i rimanenti oltre il 70%. Sulla sponda comasca, i comuni più virtuosi hanno una percentuale di RD compresa tra il 79% di Laglio e il 66% di Argegno. Per quanto riguarda i capoluoghi, Como si attesta a poco meno del 69% e Lecco al 75%.
“Quando si parla di qualità delle acque occorre tenere d’occhio anche la gestione dei rifiuti, a partire da quelli urbani – dichiarano da Legambiente Costanza Panella del Circolo Lario Sponda Orientale di Bellano e Enzo Tiso del Circolo di Como – La parola chiave, ancora una volta, deve essere prevenzione, abbassando cioè la soglia dei rifiuti prodotti o non differenziati sia dai residenti sia dai turisti. Compito non facile, date le presenze in crescita negli ultimi anni e di una modalità mordi e fuggi. È necessario uno sforzo comune per raccogliere in modo corretto, evitando la dispersione soprattutto a lago della plastica, i cui frammenti si trovano in abbondanza anche sulle spiagge e, in frammenti sempre più piccoli, anche nelle acque. Per questo diventa importante non solo il raggiungimento delle disposizioni indicate dai programmi regionali ma anche una continua sensibilizzazione sul tema. Chiediamo un impegno alle amministrazioni comunali in tal senso”.
Un tema, quello delle microplastiche, che origina non solo attraverso il normale rifiuto abbandonato ma anche dagli impianti di depurazione.