Sono passati solo due anni dall’intervento, era il dicembre del 2022; ero riuscito a dimetterla per farle passare il Natale a casa, con punti e drenaggio, ma circondata dall’affetto del marito e dei suoi bimbi.
Prima di essere operata aveva fatto una chemioterapia aggressiva perché il tumore era molto brutto, un vero bastardo, che anche la chemio postoperatoria non è riuscita a domare.
Gemma ci ha lasciato.
Una grande tristezza.
Lavorava in ospedale come fisioterapista e una mattina si era affacciata alla porta del mio ambulatorio, chiedendomi se potevo aspirarle una cisti.
Quando si era stesa sul lettino e l’avevo visitata mi ero reso subito conto che cisti proprio non era. In un attimo le avevo spento il sorriso. Poi il veloce approfondimento della diagnosi con mammografia e biopsia e l’altrettanto veloce inizio delle cure.
Ce l’abbiamo messa tutta, io, Eleonora e Alberto, come facciamo con tutte le nostre pazienti, ma non siamo riusciti a guarirla.
Questo ci riporta brutalmente nella triste realtà del tumore della mammella, per il quale ancora si muore nonostante la diagnosi precoce e le nuove terapie.
Questo però deve essere uno stimolo a continuare la lotta, anche se lo scoraggiamento misto a tanta sofferenza ci prende, anche se la lotta ci sembra impari.
Tante ce l’hanno fatta e tante ce la stanno facendo.
Queste considerazioni comunque valgono per riprendere domani in ambulatorio e dopodomani in sala operatoria, ma oggi però voglio stare solo e piangere Gemma, una giovane vita che non ce l’ha fatta.
Dr Giorgio M. Baratelli
Chirurgo senologo
Direttore Unità di Senologia Ospedale di Gravedona (CO)
Membro Comitato Scientifico Accademia di Senologia “Umberto Veronesi”
Presidente LILT di Como