MANDELLO DEL LARIO – “Ieri sera in Consiglio Comunale abbiamo assistito al primo atto dell’Amministrazione Fasoli: aumento dell’addizionale Irpef superiore al 50% per le fasce deboli”. A puntare il dito contro le scelte degli amministratori sul fronte delle tasse è il capogruppo di Casa Comune per Mandello Democratica Grazia Scurria, che commenta: “Il Sindaco si era impegnato con i Sindacati, in campagna elettorale, a mantenere la soglia di esenzione per tutti i redditi sotto i 15 mila euri, ma ieri è venuto meno alla promessa, riducendo la soglia di esenzione ai soli redditi sotto i 10 mila euro. Prime promesse mancate, ora gli elettori si renderanno conto che il tanto sbandierato rinnovamento, invece che ridurre le tasse locali come promesso in campagna elettorale, le aumenterà! E’ vero che i trasferimenti statali si sono ridotti, ma la scelta politica dell’Amministrazione Fasoli è stata quella di penalizzare i meno fortunati, già gravemente colpiti dalla crisi: pensionati, lavoratori e famiglie, soprattutto monoreddito. Lo stesso risultato avrebbe potuto essere raggiunto con un serio intervento di lotta all’evasione, come in passato noi avevamo scelto di fare. Ma che Il Paese di Tutti non intendesse ridurre le tasse l’avevamo già capito nello scorso mandato, quando votò contro la riduzione della Tari. E l’opera verrà sicuramente completata l’anno prossimo, quando il “nuovo corso” aumenterà anche le tariffe dei servizi a domanda individuale, ovvero quei servizi a favore di famiglie, studenti e anziani che, per dieci anni, Casa Comune ha tutelato e protetto dalla crisi economica”.
Sotto la lente di ingrandimento di Scurria, seduta al banco del consiglio a fianco dei colleghi di partito Luciano Benigni e Michela Maggi, anche il metodo di approccio dell’Amministrazione Fasoli alla cosa pubblica. “Al Consiglio di ieri la nuova Amministrazione ha mostrato con quanto pressapochismo sta affrontando i problemi del paese: il Sindaco che paragona il governo di un Comune di 10 mila abitanti alla presidenza di un’associazione di volontari, assessori che si contraddicono tra di loro o che non hanno avuto nemmeno la decenza di leggersi la mezza paginetta di relazione al bilancio del loro assessorato, di cui sanno poco o nulla, assunzione di provvedimenti ideologici come la fuoriuscita dal Comitato Provinciale per la Cooperazione internazionale e per la Pace o l’eliminazione del corso di italiano per stranieri, che al Comune non costa nulla perché viene finanziato da altri Enti. Decisioni assunte con superficialità e con pregiudizio, senza considerare che proprio la politica dell’integrazione ha consentito, a Mandello, una pacifica convivenza tra persone di provenienza, lingua e religione diversa. Nei corsi che sono stati tagliati, infatti, oltre alla lingua italiana, si insegnavano i principi fondamentali di educazione civica, in modo che lo straniero potesse conoscerli e rispettarli, tanto che l’abilitazione rilasciata era valutata per rilasciare il permesso di soggiorno. Ci auguriamo davvero che vengano ripristinati al più presto, come il Sindaco si è impegnato a fare, ma la scelta resta incomprensibile, soprattutto perché il corso è a costo zero per il Comune”.
In conclusione, “al di là delle diverse posizioni politiche, ciò che emerge dai provvedimenti approvati ieri sera è che l’Amministrazione Fasoli ha intenzione di tornare a occuparsi di mattoni e grandi opere, dimenticandosi i diritti dei propri concittadini, soprattutto di quelli più in difficoltà. Alla faccia delle promesse elettorali”.