MANDELLO DEL LARIO – Sarà inaugurata venerdì 28 agosto alle ore 17.00 al Torchio di Somana la duplice mostra sul cibo organizzata in occasione della festa di Sant’Abbondio.

Due fili delicati e sottili si intrecciano in questa mostra: le donne, il cibo. Il cibo che nutre, le donne che nutrono col cibo. Prima il latte al neonato, poi il cucinare. Lo spazio che accoglie l’esposizione è la cucina, quella povera, essenziale, “ai tempi del camino”.

In differenti tempi, nel passato, in differenti mondi nel presente, erano e sono le donne e non i cuochi confinate a questo ruolo: spose, zitelle e nonne. Donne con la capacità, nelle culture soprattutto contadine e la sapienza di cucinare con “nulla”.

“Il libro che presentiamo De gustibus Mandelli contiene questa suprema maestria – spiegano gli organizzatori -. Le donna artiste propongono le loro opere realizzate con le tecniche e i materiali congeniali al loro usuale lavoro: pennelli, matite, macchine fotografiche, creta, ma anche materiali comuni come bustine del tè e l’arte deliziosa del ricamo. Le loro sensibilità mettono primariamente in mostra, lasciando al visitatore interpretazioni personali che vadano oltre i loro intenti”.

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Il percorso fluido scorre armonicamente, le opere attraggono gli sguardi con la loro bellezza. Il percorso si dipana come un gioco: dall’abito da indossare bevendo il tè (che è un rito, ma anche una risorsa) alle gioie di frutta; dalle iconografie materne della donna portatrice di latte come vita, alla relazione con la natura nella mano che accoglie le api, distributrici di vita; dalle rappresentazioni dei prodotti primari della cultura contadina come cipolle, agli, castagne, le pere ruggini, zucche, fagioli, pannocchie, girasoli, fino ai fichi d’India. Poi, dalle bidonville dell’Africa, una maternità tra i rifiuti, agli occhi spalancati senza bocche da nutrire dei bambini e delle loro mamme nel Nepal due storie da non dimenticare. Simile a loro la piccola malgascia con un pezzo di pane in bocca, una storia la sua da raccontare: occhi di altri bimbi potranno forse contemplare un mondo nuovo se veramente il problema di nutrire il pianeta fosse nel cuore di tutti i suoi occupanti umani. “Così è il cesto del pane a legare tra di loro passato e futuro, orienti e occidenti; il pane, con la sua potente simbologia, al di là di ogni credo, alla fine”.