MANDELLO DEL LARIO – La festa della Moto Guzzi coinvolge appassionati di ogni genere. Tra cui alcuni che portano con sé gioiellini d’altri tempi. “Ho una Sport del 1923 ed è la prima volta che esce da casa mia – racconta Dario Funghi, da Cernobbio –. Dopo un periodo lunghissimo di corteggiamento, cinque anni fa sono riuscito a comprarla, e ora me la tengo stretta”. Con i suoi parafanghi pitturati di bianco ai tempi della Seconda guerra mondiale e la polvere accumulata nel corso dei decenni, la moto è comunque in splendida forma. “Mantenerla occupa tempo, soprattutto per non farle perdere l’originalità”. Un vero e proprio cimelio, resistito a quasi un secolo di vita e a un numero imprecisato di chilometri. Anche a causa dell’assenza del quadro sul manubrio.
Un altro pezzo da museo potrebbe essere il cortometraggio realizzato dall’associazione Giorgio Ripamonti a.m. “In realtà è stato girato da noi – spiega Alberto Padovani, rappresentante del club – per mostrare come è nata la Moto Guzzi ed è proiettato al Lido”. Il gruppo, che annota una sessantina di iscritti, gira per le vie di Mandello con i costumi di cento anni fa. “Ci stiamo facendo conoscere sempre più tra i guzzisti – afferma – tanto che abbiamo adesioni da varie parti d’Italia e del mondo. Tra i tesserati ci sono pure due motociclisti di Seattle. D’altronde la Guzzi è più famosa fuori dall’Italia”. Il cortometraggio parla della creazione dell’azienda. Dal prototipo Gp – Guzzi Parodi, alla nascita della società che ha fatto conoscere Mandello nel mondo.