Ogni cosa ha un limite: di infinito, per dirla con Albert Einstein, ci sono solo l’universo e la stupidità degli uomini. Ma c’è anche un’altra cosa che pare non avere un limite, ammesso che non possa essere fatta ricadere nella categoria “stupidità degli uomini”: l’ipocrisia a stellestrisce che domina incontrastata nel regno di internet.
Già una volta il nostro sito culturale, Il fascino degli intellettuali., è stato mirino di questi ipocriti padroni del web. Accadde qualche mese fa, quando Google ci “chiese” (leggesi “intimò”) di rimuovere alcuni nudi artistici da un nostro articolo. Obbedimmo, anche perché, ça va sans dire, Google è troppo forte e potente per poterci combattere. Ci limitammo a lanciare l’hashtag #LiberArte, creando una piccola campagna che durò qualche giorno. E, va da sé, senza sortire effetto alcuno. Lo scopo, comunque, era ricordare al potente motore di ricerca che i nudi artistici non sono «un contenuto per adulti».
Ieri è successo un episodio analogo, dove però il protagonista è Facebook. Sì, Facebook, quella cosa senza la quale oggi non si è praticamente nessuno e grazie a cui verosimilmente anche tu, lettore, sei giunto a questo articolo. Intorno alle 13.00 è arrivata la minaccia: rimuovi questo post o non ti facciamo continuare ad usare il tuo account personale. Il post in questione è stato pubblicato sulla pagina di A luci spente., la rubrica de Il fascino dedicata all’erotismo, e si tratta di uno scatto di Pascal Baetens.
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