VARENNA – Ormai da qualche giorno, in paese, gira un volantino, diffuso dalla lista civica “Vivere Varenna“, dal curioso titolo “Barriere architettoniche, tutti le abbattono e a Varenna le mettono”.
“Ancora una volta, il sindaco Carlo Molteni, l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Ferrara, il responsabile del Servizio Tecnico e vicesindaco Bruno Franco Pecis hanno messo i varennesi di fronte al fatto compiuto, realizzando, zitti zitti, un intervento urbanistico scriteriato, invasivo e che modifica pesantemente il cuore di Varenna – riporta il volantino, con tanto di fotografie -. Di fatto, la creazione di questa massicciata alla base della scalinata della chiesa, quasi fosse un secondo sagrato, ha snaturato l’armonico rapporto secolare tra la piazza e la chiesa stessa”.
“Perché avallare la progettazione di un marciapiede di tanta ampiezza, al quale nessun disabile può accedere? – prosegue il volantino -. Perché restringere la carreggiata, impedendo le inevitabili soste brevi dei veicoli in occasione di emergenze, farmacia, funerali, matrimoni e cerimonie religiose/civili? Lo spazio esterno della stupenda chiesa con l’affaccio sulla piazza è stato completamente falsato Ora le due cose sono inspiegabilmente separate. L’unica continuità certa è quella con i cassonetti dell’immondizia. Questa cosa va demolita e in fretta! E paghi chi l’ha voluta!”.
Sul retro del volantino, poi, l’attenzione si concentra sulle differenza tra il “Com’era e com’è”. “Sono state fatte azioni barbare. Perché rovinare il bello che era lì da sempre? Innanzitutto, è stato amputato il primo dei dieci gradini della secolare scalinata di accesso al sagrato e le lastre storiche, lise, calpestate nei secoli, intoccabili, sono state rimosse. Inoltre, le antiche panchine accanto alla fontana sono state sostituite con sedute simili a catafalchi e la fontana stessa è stata affogata tra ciottoli e cemento di nuova formazione, il lavatoio infossato, stravolgendo tutto l’insieme”.
“Soprintendenza, Curia di Milano e Regione Lombardia saranno state informate su questo capolavoro di arredo urbano, costato alla regione e ai varennesi 9.864 euro? Questa cosa è uno schiaffo alla cultura e al turismo, un insulto all’arredo urbano e alla storia. Guarda caso l’assessore alla Cultura, al Turismo e ai Lavori Pubblici è una sola persona, che ha voluto su di sé le competenze di ben tre assessorati. Non è di atteggiamenti che vive e vivrà Varenna, ma di fatti, buon gusto e rispetto. E allora, signor Paolo Ferrara, si assuma la responsabilità che si è presa: elimini immediatamente questo intervento scellerato e ci restituisca le nostre antiche pietre”.
Francesca Bettega