VARENNA – Quella rotonda in galleria non s’ha da fare. A sostenere la causa, ancora una volta, è il gruppo di minoranza in Consiglio Comunale “Vivere Varenna”, che ha diffuso, nei giorni scorsi, un volantino per sensibilizzare la cittadinanza su quella che loro stessi definiscono “una ferita nella roccia”.
“Il Comune di Varenna, o meglio la maggioranza capitanata da Molteni e Ferrara, ha deciso di costruire una rotonda a sud paese dentro la galleria – raccontano gli esponenti del gruppo -. Dall’epoca della costruzione della galleria, il traffico da Fiumelatte può proseguire verso Bellano entrando in galleria o girare a sinistra allo stop verso il centro paese, mentre il traffico da Nord, uscita galleria, può solo proseguire per Fiumelatte. Obiettivo della rotonda sarebbe evitare l’attraversamento dei veicoli nel centro paese, una specie di semi-pedonalizzazione. Scelta che poteva anche avere qualche valutazione positiva, prima della rotonda realizzata dal Comune di Perledo e dalla Provincia di Lecco, per la tranquillità – o magari la desertificazione per ¾ dell’anno – di Varenna”.
Poi incalzano: “Per cui, rotonda o non rotonda, aspettiamoci che ognuno farà “secondo convenienze”. Aspettiamoci anche che i parcheggi liberi lungo via Polvani verranno diminuiti se non eliminati: piaccia o no, si dovrà per forza parcheggiare nel silo di via Polvani! La sua presunta funzione di limitare il traffico per Esino e Perledo é già stata raggiunta con la rotatoria a fine galleria realizzata da Perledo e Provincia. Rallegriamoci però… Varenna è ricca! L’opera, al netto dei disagi, costerà almeno 1.700.000 euro più interessi sostanziosi, se basteranno. Molteni e Ferrara ci dicono però che non saranno i varennesi a pagare, perché il costo è coperto da un mutuo giá avviato di 29 anni della Cassa Depositi e Prestiti. Non ci spiega il sindaco chi pagherà le rate di 6.500 ero al mese per 348 mesi, sino al 2043. Forse che Molteni intenda sponsorizzare l’opera con le sue società? Assumendosi le rate? Oppure, sono proprio i varennesi a pagare? Ma Varenna è ricca!”.
Per quale motivo, però, si parla di ferita nella roccia? “L’abbiamo chiamata così perché si tratta di un intervento pesantissimo sull’ambiente, sulla roccia e sull’equilibrio esistente per la ferrovia e la sicurezza. Talmente pesante che nessuno se ne può prendere la responsabilità impunemente e che non si ferma alla nostra generazione, ma peserà anche su quelle future, al limite della demenzialità. Il principio di fondo è che due persone, Molteni e Ferrara, più quattro loro Consiglieri possono arrogarsi il diritto di fare un’opera così invasiva senza il consenso dei cittadini!”.
Francesca Bettega