MANDELLO DEL LARIO – Riceviamo e pubblichiamo una riflessione degli attivisti 5 stelle di Mandello in merito alla cancellazione dal calendario culturale del Jazz Festival e più in generale sulle prospettive future per la cittadina.
In primo luogo vogliamo sottolineare come questo comunicato non voglia e non intenda essere polemico verso l’amministrazione ma di riflessione verso coloro che amministrano Mandello del Lario e verso l’intera cittadinanza di qualsiasi colore politico e livello di reddito appartenga. Non entriamo in merito all’aspetto economico e nel dibattito politico circa l’annullamento dell’evento “Jazz festival”, manifestazione di portata comunque nazionale. A supporto di cio, evidenziamo come nella scorsa edizione siano giunti ed esibiti nel nostro paese figure importanti e di fama internazionale come Enrico Intra, Mattia Cigalini e Paolino Dalla Porta.
Il costo di tale iniziative, se così pesante, sarebbe potuto essere alleviato con un sacrificio da parte dell’intero consiglio comunale utilizzando parte delle loro indennità per sostenere tale evento. Un’azione di assoluto rispetto verso Mandello del Lario. Forse troppo complicato o non negli interessi del nebuloso progetto culturale per Mandello. Come mai nella vicina Varenna e nel piccolo comune di Perledo nel periodo esitivo a cadenza annuale le amministrazioni comunali e le Pro Loco organizzano eventi musicali di alta Cultura e vedono la massiccia partecipazione di pubblico provenienti anche da Mandello e comuni limitrofi? Come mai invece a Mandello non è possibile?
Sosteniamo quindi che come sostiene Claudio Abbado “ La cultura è un bene comune primario come l’acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti”e non debba essere merce di scambio politico o merce di voto elettorale clientelare. Il paese ha bisogno di crescere in un’ ottica di apprendimento del più svariato sapere se si vuole iniziare quel “cambiamento” tanto prospettato dalla presente amministrazione, da un paese industriale a un primo approccio turistico.
Ci permettano i Lor signori di essere molto dubbiosi sulla volontà di cambiamento e di rinnovamento. Vediam ben poco sopratutto di quell’aria giovanile che doveva essere la caratteristica dell’amministrazione attuale. Una componente giovanile forse solo servile alla pratica del voto di consenso nei consigli comunali ma scarna nelle idee propositive e “rivoluzionarie”, paritetica invece a una cultura cellina e quasi edile-massonica , legata molto alla presenza nelle fotografie sulla stampa per impadronirisi di opere che di loro non ne hanno nemmeno il minimo seme, ma ottimo mezzo di propaganda comunicativa e di disinformazione come sonnifero delle menti della cittadinanza.
Hannah Arendt in “La crisi della cultura” sostiene che “La società di massa non vuole cultura, ma svago.”. Un’affermazione su cui riflettere e che speriamo faccia riflettere l’Assesore alla Cultura. In questo momento si è davanti a un bivio che vede o una Mandello di massa, limitata culturalmente, assopita nella quotidianità e dormitorio del Capuologo di provincia, con una conseguente una gestione stagnante e senza alcuna spinta futuristica a livello sia turistico sia di iniziative innovative, oppure una Mandello che si differenzia da altre città per qualità e servizi, che volga la propria immagine a orizzonti nazionali e internazionali.
Dunque invitiamo ancora una volta l’Amministrazione di riproporre un evento di così importanza per Mandello sia per un vantaggio d’immagine sia come momento di arricchimento culturale verso il paese intero. Se come sostenuto il problema fosse economico invitiamo dunque la maggioranza e le opposizioni a fare un gesto di indubbia moralità, di decurtare una parte delle loro indennità e gettone di presenza dei consigli comunali per alleviare la spesa dell’intera manifestazione!! La cultura ricordiamo non ha prezzo!! Per esemplificare il nostro pensiero nei confronti dell scelta e del progetto culturale dell’amministrazione, sempre nel ripetto del confronto politico-dialettico, riportiamo una frase di Antonio Gramsci: “ Questa non è cultura, è pedanteria, non è intelligenza, ma intelletto, contro di essa ben a ragione si reagisce. La cultura è una cosa ben diversa.”
Flavio Angeli, Aldo Gallo e Maurizio Scola
Attivisti movimento 5 stelle