MILANO – Michela Vittoria Brambilla“E’ inaccettabile che Expo 2015 veda gli animali solo come cibo!”. Ebbene sì, all’esposizione universale milanese, che prenderà il via il prossimo 1° maggio, gli animali potranno entrare… solo in cucina e nei piatti! E così, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, raccogliendo le lamentele di decine di migliaia di italiani, ai microfoni del Tg5 ha denunciato la surreale situazione.

“E’ un atto di grande miopia, non solo nell’averne vietato l’ingresso, ma nel non aver nemmeno previsto, nelle zone adiacenti, aree in cui, eventualmente, i tantissimi visitatori che si presenteranno con il proprio animale al seguito possano lasciarlo. Una manifestazione universale come questa, invece, dovrebbe essere un’occasione anche per sensibilizzare sulla condizione degli animali, sugli allevamenti intensivi, sulle loro sofferenze, sulla non sostenibilità di questi allevamenti e, quindi, lasciare spazio a un’offerta vegan“.

D’altra parte, il veganismo sta sempre più prendendo piede anche in Italia, con decine di persone che, giornalmente, intraprendono questa scelta, chi per etica, chi per la salute. “Ed è giusto che sia rappresentato anche a Expo, un evento appositamente realizzato sull’alimentazione e la nutrizione, perchè deve essere un’opportunità con cui l’Italia si presenta al mondo come un grande Paese che ama e rispetta gli animali e, quindi, non li vede soltanto come cibo”.

Oltre al problema etico, sorge anche quello pratico. Molte persone che hanno acquistato il biglietto, infatti, non sapevano che gli animali non fossero ammessi e si stanno rivolgendo all’Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente per avere informazioni in merito al da farsi. “Allo stato attuale delle cose, c’è ben poco da fare – riporta l’Aidaa in una nota -. Prima di attivare proteste davanti alla sede di Expo con presenza di cani, lanciamo una proposta all’organizzazione della manifestazione mondiale per la realizzazione, a costo zero, di un asilo per cani appena oltre i cancelli dell’esposizione internazionale”.

La redazione di Zampamici