BELLAGIO – Notte di follia per due giovani operai: poco dopo le 2 di giovedì, i due, un rumeno e un moldavo, hanno iniziato a litigare e poi hanno minacciato i Carabinieri, intervenuti per sedare la lite, con un machete e un bastone di legno. I due giovani, entrambi ventiduenni, condividono un appartamento a Civenna, frazione di Bellagio.
Come riporta Il Giorno, i due, che evidentemente avevano bevuto troppo, avevano parcheggiato l’auto a qualche metro di distanza da casa e poi hanno iniziato una discussione sul punto in cui stavano lasciato il veicolo. Le voci hanno svegliato alcuni residenti che hanno così allertato i Carabinieri di Bellagio, che, una volta arrivata sul posto, ha trovato i due ancora in mezzo alla strada. I militari hanno così accompagnato verso casa i giovani, cercando di calmarli.
La situazione sembrava essere tornata alla normalità ma, come hanno varcato la soglia di casa, i due si sono coalizzati contro i Carabinieri, minacciandoli e aggredendoli. Uno di loro ha quindi preso un machete che c’era in casa e l’altro un bastone di legno. Hanno quindi cercato di colpire gli agenti, al punto che hanno dovuto richiedere l’intervento di un’altra pattuglia di supporto, perché disarmare un giovane operaio che brandisce un machete si è rivelato tutt’altro che facile. Dopo alcuni minuti di tensione e dopo l’arrivo della seconda pattuglia, i due hanno rinunciato ai loro intenti, abbandonando le armi.
I Carabinieri hanno quindi arrestato i due giovani, che hanno passato la notte in camera di sicurezza nella stazione dei Carabinieri di Bellagio. Giuseppe Rose, magistrato di turno della Procura di Como, ne ha disposto l’arresto e ieri mattina sono finiti davanti al giudice monocratico di Como, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Entrambi condannati a un anno di reclusione, con pena sospesa, e rimessi in libertà. Le armi sono invece state sequestrate e verranno distrutte.