sandro cariboni bellanoBELLANO – “Chi semina vento…” è con tono anche disilluso che Sandro Cariboni spiega l’apparente smantellamento della sede elettorale appena inaugurata. “A Rusconi non è andato bene che sulle vetrine della nostra sede ci fossero i nostri volti, e guardando a una legge che risale agli anni ’50 ce lo ha fatto notare. Per quieto vivere ho imposto ai miei ragazzi di girare quei pannelli, e di tenere toni bassi”.

“Nel 1999 – continua il candidato sindaco di Noi X Bellano – per farci conoscere mettemmo un televisore in piazza, e l’idea venne accettata, ora ci fanno notare che non possiamo mostrare i nostri candidati. Ma va bene così, viviamo in un paese di tremila abitanti e ho una lista di giovani pieni di energie, quindi ci impegneremo ancora di più nel raggiungere i nostri concittadini per convincerli del nostro programma”.

noi per bellano cariboniCariboni racconta così la prima settimana di campagna elettorale: “E’ finito il tempo del bengodi, oggi amministrare è davvero un sacrificio: anche per questo tra la gran parte dei candidati nelle tre liste noto stima reciproca, Scaccabarozzi poi si è dimostrato un signore che non ha approfittato della posizione in Comune per la sua candidatura e ha lasciato in cassa del denaro ancora spendibile”.

“La nostra è una lista nuova, per questo ci sentiamo svantaggiati rispetto agli altri. In un paese dove ci si conosce tutti non è però un cartello o una foto che sposta i voti, semmai, dove non arriva la simpatia o l’amicizia, è la stima verso i candidati o la fiducia nei programmi”.

La sede resta ovviamente aperta, seppur dall’esterno sembrerà un po’ anonima. “Fino al 5 giugno quell’edificio sarà punto di riferimento per Noi X Bellano: ci sarà sempre qualcuno dei nostri pronto ad accogliere chiunque voglia conoscere le nostre proposte”.

Nelle immagini il “Prima” e il “Dopo”
della sede di Noi X Bellano

C.C.