ESINO LARIO – Ottocento wikipedians in un paese di altrettanti abitanti, inevitabile l’incontro tra mondi e culture diverse. La lingua ufficiale in questi giorni di Wikimania è l’inglese ma con inflessioni e accenti tanto vari che è possibile intuire la provenienza della persona che si ha di fronte senza dover per forza buttare l’occhio sul cartellino identificativo.
Nel melting pot esinese – racconta Stefano Cassinelli sulle pagine de Il Giorno – si possono così incontrare un cinese e un taiwanese scherzare sulle storiche divisioni tra i loro due paesi. “Qui non si fa politica, siamo tutti qui per Wikipedia e uno dei valori aggiunti di questo evento è la possibilità del confronto e del libero scambio di idee, quello che ci appassiona ci unisce”.
L’incontro fisico tra internauti è ciò che colpisce anche Kendrik, indonesiano, e Jaakwo, finlandese. “La bellezza di Wikimania è l’opportunità di fare conoscenza con persone che prima erano solo presenze virtuali”; l’asiatico invece, alla sua seconda convention, ha già ritrovato amicizie nate a Città del Messico l’anno scorso.
In attesa dell’arrivo venerdì di Jimmy Wales, cofondatore di Wikipedia, ad Esino è già presente lo staff legale della fondazione. L’avvocato Michelle Paulson è alla sua sesta Wikimania, arriva da San Francisco e come tutti gli altri ospiti appena sbarcati è ai banchi dell’accoglienza in piazza Italia. “Scegliere Esino è stata un’idea originale, ed è l’occasione per dimostrare come la tecnologia possa offrire opportunità anche a realtà lontane dalle metropoli. Sono qui da poche ore ma è bello sentire la cultura popolare questa realtà in un modo irripetibile“.
La differenza di un evento come questo a Esino piuttosto che in una grande città è che in questa edizione si vive per tutta la settimana una ininterrotta convention: ovunque ci si volti e ovunque si vada vi è almeno uno dei 738 delegati, mentre nelle metropoli l’evento è circoscritto agli spazi delle conferenze e poi ognuno torna al suo albergo.