COMO – James Bond sul Lario? Sì, ma non nella lussuosa Villa Erba di Cernobbio o a Varenna, bensì in missione con i partigiani. L’agente segreto con licenza di uccidere è infatti esistito davvero e quando era in missione usava gli stessi gadget che si sono visti nei film di 007, sin dalle prime interpretazioni di Sean Connery: coltelli nascosti, apparecchi per trasmettere a distanza, pellicole celate nelle batterie di una pila e persino tute da sub sotto le quali indossare normali vestiti.
Lo scrive Vittorio Sabadin su La Stampa riprendendo il libro dello storico italiano Gianluca Barneschi intitolato L’inglese che viaggiò con il Re e Badoglio e parla di Richard Mallaby, uno Special Operation Executive inglese, e aveva solo 24 anni quando fu paracadutato sul Lago di Como da un bombardiere Halifax.
Nell’agosto del 1943, la sua missione era prendere contatto con i gruppi partigiani, per coordinarne l’attività con il comando britannico. Prima della partenza, anche lui aveva incontrato il mister Q dell’epoca, che lo aveva dotato di una serie di dispositivi che potevano aiutarlo nella missione. Tra cui, manco a dirlo, proprio una tuta a tenuta stagna che aveva protetto i suoi abiti durante il tuffo nel lago, consentendogli di arrivare a riva perfettamente asciutto.
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