MANDELLO DEL LARIO – Coinvolgente, emozionante, dal gusto fusion, nell’ambito dellamanifestazione dedicata al viaggio, Immagimondo. La serata della Adovabadan Jazz Band al teatro De André di Mandello ha abbracciato il pubblico per la qualità dei suoni in un clima da jam session che ha portato gli otto musicisti sul palco a spaziare dal jazz al folk etnico siriano del violinista Alaa Arsheed, all’hip hop di Endi Primo MC.
Pur giovani, i ragazzi della Adovabadan hanno offerto uno spettacolo fuori dalle righe ma di una qualità che sta loro aprendo la strada della celebrità. In apertura serata la storia di Alaa Arsheed, 27 enne siriano fuggito dal suo paese dopo che la galleria-libreria per giovani artisti da lui fondata con il sostegno della propria famiglia fu messa a ferro e fuoco da facinorosi probabilmente fomentati dalla polizia di Assad.
Prima si rifugia a Beirut in Libano e sopravvive grazie alla sua conoscenza del violino e al suo talento. Poi l’incontro fortuito con Alessandro Gassman gli fornisce il via libera per l’Italia. Una volta qui, nella fucina di talenti coltivata dal celeberrimo fotografo Oliviero Toscani, un altro incontro importante con il giovane chitarrista Isaac de Martin gli apre una nuova strada. Isaac è un aggregatore e organizzatore e inserisce Alaa nei suoi gruppi.
Sul palco del teatro di Mandello sono proprio i due giovani a raccontare la storia, dicendosela quasi fosse una chiacchierata tra amici. Poi ecco lo spazio alla musica, con virate nette tra un genere e un altro pur all’interno del medesimo filo conduttore: il jazz dei sei musicisti della Adovabadan (lo stesso de Martin, Michele Uliana al clarinetto, Mauro Brunato al banjo, Nicola Barbon contrabbasso, Remo Straforini batteria), il violino di Arsheed e nei tre brani finali l’hip hop di Endi Primo MC. Il tutto coinvolgendo il pubblico nel clima del “dai suoniamo insieme“.
Poi, fine. Peccato. Ci sono atmosfere che non vorremmo terminassero. Da notare infine tra il pubblico, a rappresentare l’amministrazione di Mandello, la vicesindaco Serenella Alpi e l’assessore alla cultura Luca Picariello.
Foto di Andrea Panizza – Les Cultures