PREMANA – Lo riporta oggi il quotidiano “Il Giorno” che intervista Marco Cendali, presidente del Comitato di gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia: dall’apertura (molto sbandierata politicamente) della caccia al cinghiale in provincia di Lecco doveva arrivare la soluzione a molti problemi originati dalla presenza degli ungulati – a partire dai danni ai campi.
E tra i cacciatori c’è malumore: “I tempi, che si prevedevano rapidi – dichiara Cendali nell’articolo firmato da Stefano Cassinelli – sono in realtà molto dilazionati… si parla di un totale di 150 capi, di cui 120 già catturati con le gabbie, per cui ai cacciatori sarà concesso di abbattere una trentina di capi”.