LECCO – Giochi fatti, sempre più alla faccia dei cittadini che votano in modo diversificato e non per due sole forze politiche. Ormai la sanità locale viene rappresentata solamente in questo modo manicheo: centro sinistra e centro destra; se vi interessa che un vostro delegato (sindaco) porti le vostre istanze nei distretti e al vertice della nuova maxi ATS di Lecco, Brianza e Monza, potete attaccarvi al famoso tram. Tutto deciso, tutto spartito. In un gioco a due, stop.
Nei prossimi giorni (domani per Lecco, lunedì 12 per il distretto bellanese e quello meratese) andrà in scena la “solita” spartizione. Già decisa a tavolino e come detto lasciando fuori il vecchio caro pluralismo. Già perché a voler rincorrere l’antipolitica (fittizia) e la chimera dei “costi della politica che incidono sui bilanci del Paese”, ecco che i Comuni e la Provincia prima, le camere di Commercio e i distretti poi e magari il Senato da domani, tutto diventa “leggero”, “elastico”, possibilmente “gratuito”. Eufemismi per nascondere la perdita di potere del popolo che vota – ma che ormai vede sempre più sfumata la propria rappresentatività.
Ecco ad esempio che i famosi distretti nella sanità vedono scendere da cinque a due i delegati nella stanza dei bottoni, oggi spostata oltretutto a Monza. Se un tempo 5 Comuni potevano discutere le istanze dei vari paesi (5 ciascuno per il Lecchese, il Meratese e appunto nel distretto “di Bellano” – che accorpa sponda Est del Lario, Valvarrone e Valsassina) adesso sono solo due i sindaci chiamati ad esprimere i nostri interessi.
Due primi cittadini che almeno si sono occupati per anni del settore, per conto delle nostre aree: presidente sarà Nando De Giambattista di Perledo in quota Ncd, sua vice la sindaca piddina di Abbadia Lariana, Cristina Bartesaghi. Ma non è certo sui loro nomi che si può opinare, anzi. Resta l’amarezza per una “rappresentanza” fatta da appena due persone, per quanto preparate e tra le pochissime davvero motivate; per lo “snellimento” di una struttura a tutto detrimento dei cittadini; in definitiva per un ennesimo accentramento dei poteri, nelle mani di pochi, pochissimi soggetti. Più facilmente controllabili, quindi.
Perché così come a Bellano, anche per Lecchese e Meratese (ma con l’inversione rispetto a noi: presidenti PD e vice di centro destra) si assisterà nei prossimi giorni allo stesso balletto di cariche. Gratuite certo, ma pur sempre “di potere”. Limitato. Un duopolio, una sorta di oligarchia nella sanità che, inutile dirlo, è materia molto, molto rilevante per tutti noi.
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