LECCO – “La triste saga della gestione del servizio idrico in Provincia di Lecco si arricchisce di un altro capitolo”. Lo afferma il Comitato lecchese per l’acqua pubblica e i beni comuni. “La nomina di Lelio Cavallier ad amministratore unico poi presidente di Lario Reti Holding – la società controllata dai Comuni che gestisce anche l’acqua – è illegittima”.

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A certificare la “nullità dell’incarico” (assunto nel maggio 2015) secondo la nota diramata pochi minuti fa “è stata l’Autorità nazionale anticorruzione, che si è espressa con una delibera del 30 novembre 2016″.

“La questione è semplice (purtroppo): Cavallier è stato nominato al vertice di LRH nonostante avesse rivestito la carica di amministratore unico di Idrolario – un’altra delle innumerevoli tessere costruite in questi anni di pasticci- fino al 30 maggio 2015. La legge infatti prescrive un periodo di due anni di “raffreddamento” prima di poter assumere altri incarichi. Regola che gli “strateghi dell’acqua” della Provincia hanno preferito ignorare, nonostante le diffuse perplessità. È un film già visto…