ABBADIA LARIANA – Si era aperto un nuovo spiraglio di luce per la pista ciclo-pedonale tra Lecco e Abbadia, dopo la pesante tegola caduta sui lavori, in seguito all’arresto dell’appaltatore Pietro Tindaro Mollica per bancarotta fraudolenta. (Leggi l’articolo precedente)
Purtroppo, però, quello che sembrava poter essere un risvolto positivo, si è trasformato in un’amara verità. Tant’è che il consigliere provinciale con delega ai Lavori Pubblici Rocco Cardamone parla di pietra tombale. “La scelta più verosimile, a questo punto, sarebbe quella di indire una nuova gara d’appalto, anche se le condizioni economiche del momento non sono molto favorevoli – ha spiegato Cardamone in Consiglio Provinciale -. Dopo la notizia dei ricorsi portati avanti dal Consorzio Aedars (a capo dell’amministratore Mollica e a cui è stato sequestrato il 75% del fondo, ndr), eravamo già pronti a festeggiare. Purtroppo, però, i fatti non hanno preso la piega sperata, il ricorso non è andato a buon fine e ora incontreremo Anas per decidere sul da farsi”.
Nel frattempo, scoperto a capo di un gruppo criminale, Mollica è stato tratto in arresto. Contro di lui, l’accusa di bancarotta fraudolenta e distrattiva con il Consorzio Aedars Scarl di Roma, che, nel corso del decennio 2003-2013, si è aggiudicato una serie di importanti appalti pubblici su scala nazionale “per centinaia di milioni di euro”, come riferito dalla Guardia di Finanza.
Giovanni Conca