LECCO – Tra i diversi interessanti elementi emersi in occasione dell’iniziativa di Qui Lecco libera durante la quale sono state ripercorse le tappe principali della storia della Lecco-Bergamo, ce ne è uno in particolare che riguarda Villa Monastero. L’ultimo atto relativo a quest’opera incompiuta, votato dal consiglio provinciale lo scorso 17 maggio, è la Perizia di variante nella quale si propone all’azienda di proseguire i lavori, riconoscendo che al momento mancano all’appello 18 milioni di euro. Nella perizia vengono così individuate due fasi distinte della realizzazione della strada, reperendo le risorse necessarie al completamento della prima fase stralciando alcune voci di spesa (pavimentazioni stradali, segnaletica, barriere di sicurezza, opere a verde e altre opere di finitura), che dovranno poi essere realizzate nella seconda fase, con soldi ancora da trovare.
La delibera ha però ricevuto il parere contrario – ma non vincolante – sulla regolarità contabile del dirigente responsabile della direzione Bilancio e finanze, per tre ragioni: per l’impossibilità di assumere impegni di spesa durante l’esercizio provvisorio, per l’impossibilità di rispettare il pareggio di bilancio e per il probabile squilibrio finanziario che essa comporterebbe per l’ente. Com’era già stato evidenziato dallo stesso dirigente in una relazione di febbraio, infatti, questo progetto è sempre stato incompatibile con i vincoli di finanza pubblica.
In particolare, rispetto alla controversa sostenibilità del mutuo di 22 milioni di euro sottoscritto da Villa Locatelli con Cassa depositi e prestiti, il tecnico della Provincia non ha potuto che delineare due prospettive: ottenere i fondi dalla Regione o dallo Stato, che però potrebbero non concorrere a coprire i debiti già contratti. Oppure recuperare le risorse alienando immobili: tra cui Villa Locatelli, il condominio di via Marco d’Oggiono, la caserma dei Vigili del Fuoco, ma anche l’Incubatoio di Fiumelatte, gli appartamenti di corso Matteotti e Villa Monastero il cui valore stimato è di oltre nove milioni di euro.