VENDROGNO – Ha preso il via in Tribunale il nuovo capitolo della saga di Sanico, piccola frazione della già piccola Vendrogno. La vicenda giudiziaria nacque nel 2009 e vide protagonisti due nuclei famigliari: da una parte i coniugi G. P. e R. R., dall’altra il vicino di casa P. L.. Secondo la denuncia quest’ultimo colpì al collo con una roncola la signora; arrestato finì prima in carcere per poi andare ai domiciliari con l’accusa di tentato omicidio.
Durante il dibattimento però la corte avvalorò la versione del denunciato, che si servì della roncola dopo esser stato colpito alle spalle da una badilata. P. L. venne dunque assolto, sebbene fu anche disposto l’allontanamento dal comune. Il nuovo dibattimento vede ora questi come parte lesa che ha citato i coniugi per calunnia, calunnia che lo ha portato a trascorrere 48 ore nel carcere di Pescarenico prima che gli venissero confermati i domiciliari.
In aula P. L. ha raccopntato come fosse stato colpito alla nuca senza ragione alcuna da G. P., alché avrebbe reagito, seppur stordito, estraendo la roncola che teneva fissata alla cintura tirando un colpo. Al procuratore Figini P. L., attualmente domiciliato a Crandola, ha ammesso di essersi subito accorto di aver colpito la donna al collo, e ha ricordato inoltre di essersi trovato immediatamente a terra e appena rialzato l’imputato lo avrebbe costretto contro un muro premendogli un bastone sulla fronte.
Rientrato a casa con l’intendo di pulirsi e in seguito raggiungere il pronto soccorso, venne però fermato prima dai Carabinieri giunti a casa sua dopo la denuncia che portò al procedente processo.
Opposta la testimonianza della moglie di G. P., anch’ella ascoltata quest’oggi dal magistrato Maria Chiara Arrighi. La R. ha indicato in P.L. il primo a colpire, il quale si sarebbe servito anche di una mazza per insistere sul marito – mazza che P. L. ha negato di avere avuto con sé. La donna ha anche riportato alla corte le minacce verbali pronunciate dall’aggressore specificando infine l’intervento di alcuni muratori che avrebbero posto termine alle botte.
A ottobre la prossima udienza, con la convocazione di altri testimoni.
C. C.