LE VERNET – Un destino ancora più crudele, se si pensa che la sua missione nella vita era quella di salvare da morte certa i cani delle Perreras spagnole.
Su quel drammatico volo tra Barcellona e Düsseldorf, che martedì si è schiantato contro le Alpi francesi con a bordo 150 persone, c’era anche lui, un giovane volontario che, per dare una nuova opportunità agli sfortunati cani dei canili spagnoli, ha perso la vita nel disastro aereo.
Perché in Spagna funziona così: se sei un cane randagio o rifiutato, o un miracolo ti salva dal canile lager, o il tuo destino è quello di essere ucciso dieci giorni dopo il tuo ingresso in quella prigione. E loro, quegli splendidi esemplari di Galgo spagnoli, usati nelle corse e poi buttati come un paio di scarpe rotte quando non servono più, così come quei cuccioli strappati dalle gastroenteriti fulminanti, con lui potevano sperare di raggiungere la salvezza, raggiungendo le nuove famiglie all’estero. E di viaggi della salvezza, il volontario, ne aveva fatti tanti. Fino a quell’ultimo, tragico volo dalla Spagna alla Germania, che a lui come a tanti altri suoi connazionali non ha lasciato scampo.
Attorno al dolore dei suoi famigliari, si sono strette le associazioni animaliste di tutta Europa. Al momento, sembra invece smentita la notizia che, a bordo del volo 9525, ci fossero cinque Galgos: la compagnia aerea, infatti, per policy aziendale ammette soltanto il trasporto di cani di piccola taglia in cabina. Sarebbe quindi impossibile che, in stiva, viaggiassero cinque levrieri spagnoli.