VALMADRERA – Leggiamo sulla stampa nazionale, da due giorni a questa parte, che nell’inchiesta della DDA di Brescia relativa al trattamento illecito di rifiuti (le c.d. “ecoballe” che partivano dalla Campania per giungere in Lombardia), che ha portato altresì a due arresti – tra cui un imprenditore di Abbadia Lariana – e numerosi indagati, sarebbe coinvolta, insieme alla multiutility lombarda “A2A” e ad altre società, anche Silea Spa.
Dalle colonne de Il Fatto Quotidiano di ieri, infatti, si legge che “centomila tonnellate di rifiuti dell’emergenza Campania sarebbero state smaltite illecitamente negli inceneritori e nelle discariche del Nord. Ecoballe napoletane, ma anche rifiuti urbani di Roma e Salerno, che finivano negli impianti di incenerimento di A2A a Brescia, Lomellina Energia a Pavia, Silea a Lecco…“.
In attesa che l’inchiesta giunga a termine, riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di sapere cosa brucia nel forno inceneritore di Valmadrera.
Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero