LECCO – In tribunale oggi nel capoluogo la spinosa vicenda delle accuse rivolte a sei persone tra mobbing, lesioni personali, omesse informazioni ai lavoratori sulla sicurezza alla Gilardoni Raggi X di Mandello e così via.
Una udienza preliminare già “saltata” lo scorso 24 maggio per via dello sciopero dei penalisti, per la quale dunque c’era grande attesa. Andata parzialmente delusa visto che davanti al giudice Paolo Salvatore si è assistito in pratica soltanto alla costituzione delle parti civili (con qualche defezione tra i dipendenti), quindi l’udienza è stata aggiornata al prossimo 11 ottobre.
Gli accusati sono in primis la cosiddetta “nonna padrona” ed ex presidente Maria Cristina Gilardoni e l’ex direttore del personale Roberto Redaelli; quindi il componente del Cda Andrea Ascani Orsini, i medici aziendali Stefano Marton e Maria Papagianni mentre viene stralciata la posizione dell’ex direttore dell’Unione industriali Lecco Alberto Comi, dapprima coinvolto nella sua qualità di “consulente del lavoro” della Gilardoni ma che invece seguirà un percorso diverso.
Comi infatti non sarebbe stato iscritto all’albo di categoria e vi è l’ipotesi che, per circa un decennio, possa aver esercitato abusivamente la professione per conto dell’azienda di Mandello. Di conseguenza ne risponderà davanti a un giudice monocratico uscendo così dal procedimento dibattuto oggi e che è stato rinviato al prossimo mese di ottobre.