MILANO – Un arazzo tutto lecchese alla Triennale di Milano in occasione di “Intrecci del Novecento“, esposizione di Arazzi e Tappeti di artisti e manifatture italiane, a cura di Moshe Tabibnia e Virginia Giuliano (Scheda tecnica mostra). L’inaugurazione, su invito, sarà l’11 settembre alle 18, mentre l’apertura al pubblico sarà da martedì 12 settembre all’8 ottobre. L’arazzo, in mostra insieme ad altre 107 opere tessili, è stato realizzato dall’Arazzeria di Esino Lario nel 1958 su cartone del pittore Franco Alquati, con soggetto la città di Lecco in una fase di transizione dalla sua fisionomia industriale, con le fabbriche in via di dissoluzione, a una metamorfosi “moderna”, con i primi grattacieli e il ponte “nuovo”.

La Scuola di Arazzeria di Esino Lario, operativa dal 1936 al 1962, fu istituita da don Giovan Battista Rocca, parroco del paese, che mise a frutto alcune esperienze familiari con lo scopo di offrire possibilità occupazionali alle donne di Esino. Don Rocca coinvolse pittori di prima grandezza del Novecento per la realizzazione dei cartoni e fece assurgere la sua Scuola a un grado significativo di notorietà e apprezzamento a livello nazionale.

Franco Alquati (1942-83) è tuttora considerato uno dei più importanti pittori lecchesi del dopoguerra. La sua scomparsa prematura ha interrotto un percorso artistico che si prefigurava di notevole interesse. L’arazzo era stato originariamente acquisito dalla Cariplo ed è poi pervenuto nel patrimonio di Intesa Sanpaolo, per essere collocato presso gli uffici della Fondazione comunitaria a Villa Locatelli.

ARAZZO-ESINO-foto