DERVIO – A meno di un anno dalla presentazione, avvenuta lo scorso maggio, la struttura residenziale per anziani ha ottenuto l’ok da parte del Consiglio Comunale e il via libera all’avvio dei lavori.

La proposta degli imprenditori di origine derviese Claudio e Giuseppe Vitali riguarda l’apertura di una struttura con alloggi per persone anziane autosufficienti o con limitata fragilità, all’interno di due immobili di nuova costruzione, non ancora utilizzati, ubicati in Via 1° Maggio (la stradina che collega Via Matteotti e Via Foppa). Dopo aver effettuato una dettagliata verifica di fattibilità con gli enti che autorizzano questo tipo di strutture, dai quali hanno ricevuto tutte le prescrizioni del caso, i proponenti hanno avuto una serie di incontri con gli amministratori e i funzionari comunali, necessari per approfondire i contenuti di una proposta così innovativa per il territorio, ed ora la pratica edilizia e la convenzione urbanistica sono state approvate, dando il via alla sua realizzazione. All’interno degli immobili saranno relativamente pochi i lavori da effettuare, mentre le aree esterne verranno riorganizzate in spazi ad uso comune.

dervio_davide_vassena“La struttura offrirà una risposta al bisogno abitativo di anziani che vogliano mantenere l’autonomia abitativa in un contesto in grado di dare loro un supporto nelle incombenze quotidiane ed opportunità per continuare a condurre una vita sociale soddisfacente – è il commento del Sindaco Davide Vassena -. L’intera struttura disporrà di 29 posti letto in alloggi autonomi e protetti per persone anziane autosufficienti o con un basso grado di fragilità, ma partirà con un primo lotto comprendente 12 posti, che verrà poi completato con il secondo lotto”.

Gli alloggi saranno composti da una camera con uno o due letti e da un bagno privato, con moderne ed eleganti finiture, serviti da ascensori e in molti casi anche provvisti di balcone. La struttura comprenderà anche alcuni spazi destinati ai servizi di uso collettivo, come un locale per la fruizione dei pasti e uno per attività di svago e socializzazione, con servizi di animazione e organizzazione di attività ricreative, un locale per l’infermeria, un bagno assistito, una palestra riabilitativa e locali per il personale di assistenza; all’esterno della struttura, circa 300 mq di area a verde e zona relax.

“La struttura verrà classificata in una nuova tipologia, cosiddetta di residenzialità leggera, verso la quale la Regione sembra interessata ad investire nel futuro. La denominazione sarà quella di Residenza Assistenziale, che si rivolge ad anziani totalmente o parzialmente autosufficienti, con prestazioni di medicina generale, attività infermieristiche e riabilitative erogate all’interno della struttura o dai servizi sanitari distrettuali. Insieme ad altre cooperative sociali del territorio, a fornire i servizi socio-sanitari sarà la Fondazione Istituto Sacra Famiglia di Perledo, che sta definendo gli standard delle prestazioni che verranno fornite, e con la quale i proprietari della struttura hanno avviato una collaborazione reciproca. Il costo per gli ospiti sarà limitato rispetto a quello di una RSA, e comprenderà, oltre all’alloggio, i pasti, l’assistenza e gli altri servizi che verranno erogati”.

La convenzione con il Comune prevede che, entro un anno, la struttura venga ceduta ad una fondazione che continuerà a curarne anche successivamente la gestione, mantenendone la destinazione sociale, e che la funzione pubblica della struttura venga mantenuta per almeno 50 anni. Agli ospiti verranno garantiti il servizio alberghiero residenziale, servizi di pulizia dell’alloggio, il cambio sistematico della biancheria comprensivo di lavatura e stiratura, l’uso degli spazi comuni, attività di animazione e socializzazione ed integrazione con i servizi diurni territoriali. Sono invece considerati servizi a domanda individuale, ed erogabili quindi su richiesta, il servizio di ristorazione, quello di lavanderia e il servizio di assistenza alla persona.

La convenzione con il Comune prevede inoltre che debbano essere attivati anche altri servizi rivolti ad anziani non residenti nella struttura, utilizzabili con cadenza periodica, possibilmente settimanale: un servizio infermieristico (medicazioni, iniezioni, misurazione di pressione e glicemia…) e fisioterapico; un servizio di distribuzione pasti e di lavanderia a domicilio; la disponibilità di un locale attrezzato dove organizzare eventi culturali e sociali; un servizio di igiene, cura e bellezza del corpo; un servizio per la prenotazione e accompagnamento a visite ed esami in collaborazione con associazioni di volontariato o strutture idonee. La convenzione prevede poi che, se le condizioni di vita di un ospite dovessero mutare al punto tale da non essere più compatibili con la permanenza nella struttura, il gestore della stessa si preoccuperà di trovargli una collocazione idonea, adeguata al nuovo stato di salute e con una particolare attenzione ai futuri sviluppi, in collegamento con altre strutture idonee del territorio.

Verrà data priorità ai derviesi nell’accesso alla struttura, obbligando i gestori a pubblicizzare la disponibilità di posti e a lasciare due settimane di tempo ai cittadini che volessero accedervi, prima di assegnare ogni volta le camere disponibili. “E’ facile ipotizzare che gli alloggi protetti per anziani incontreranno un grande interesse per la capacità di rispondere concretamente, almeno fino a un certo punto, ad un problema sempre più sentito dalla popolazione”.

F. B.