BELLANO – Doveva essere una serata informativa (con l’ennesima reiterazione della litania di numeri e algoritmi a giustificazione della “sparizione” da Bellano dell’automedica), destinata ad informare il mondo del volontariato sanitario locale; in realtà lunedì al Palasole di volontari ce n’erano ben pochi, con assenza quasi totale della Croce Rossa e una sparuta rappresentanza delle realtà di Colico, Bellano e Introbio.
Grande assente poi, lei: la famosa automedica. Ormai in pratica non se ne parla più, è un po’ la “convitata di pietra” negli eventi come questo in cui si presenta come necessaria la nuova configurazione organizzativa che prevede – come arcinoto e abbondantemente anticipato da questo giornale – due auto infermieristiche collocate a lago (Bellano) e in Valsassina (presumibilmente, ma nell’occasione non si è localizzata con precisione la base) in quel di Taceno.
Assente anche perché non invitato il Comitato “Rivogliamo l’automedica“, c’era invece al Palasole il nuovo responsabile ATI del 118 di Lecco, Maurizio Volontè, oltre ai “soliti noti” che da tempo stanno portando in tourneé il verbo della riconfigurazione – ovvero dell’addio all’automedica con il contraccambio (momentaneo) dei due mezzi con l’infermiere a bordo.
La serata è stata comunque importante grazie anche all’apporto divulgativo da parte dell’ingegner Matteo Ferranti – responsabile tecnico SOREU dei Laghi. Il presidente dell’Ambito distrettuale del bellanese Fernando De Giambattista ringrazia al proposito i partecipanti e in particolare il dottor Volontè e i volontari presenti.
In copertina immagine da Facebook