VALSASSINA – Una valle piena di castagni e in queste settimane, giunte a maturazione, di castagne. Un cibo dono di Dio, capace di nutrire tutti e ancora oggi democratico: durante tutta la stagione ce ne sono per ogni raccoglitore. I primi troveranno le più belle e gli ultimi le più piccole, ma ciascuno potrà portarsene a casa.
Il sottobosco, poi, in autunno è fiabesco, bello come nelle illustrazioni che abbiamo amato da bimbi. Mancano solo gli gnomi. Vi si incontrano castagne, funghi buoni e funghi velenosi ma comunque belli, tappeti di foglie dai colori ambrati e ventagli di raggi di sole a filtrare tra i rami che si stanno spogliando.
È un po’ come finire all’improvviso nel paese delle fate per esserci davvero e non con la fantasia.
Quasi un nome nobiliare per questo generoso albero: Castanea sativa delle Fagacee. Lo troviamo tra i 3/400 metri di altezza fino ai 1300 metri, in Valsassina e Valvarrone siamo in coda alla stagione che a livelli più bassi parte una o due settimane prima. Quest’anno grazie a una giusta alternanza di pioggia e secco possiamo contare su una produzione abbondante e dal calibro medio grande.
Questa è la settimana clou.
E ora un piccolo quiz: vediamo se sai tutto sulle castagne.
-Quanto può durare un albero?
-Da dove ha origine?
-Una pianta giovane quando inizia a produrre frutti?
-Quali climi sopporta?
Le castagne sbucciate per il 37% contengono amidi e zuccheri, il 3% è costituito da sostanze azotate, sono povere di grassi (appena l’1%) e per la maggior parte sono costituite da acqua il 57%.
Come farle? Le caldarroste sono una delizia. Le bucce vanno incise con un taglio di non più di 2 centimetri, poco profondo. In commercio ora si trova anche un attrezzo specifico, una specie di tenaglia con una piccola lama. Meglio prepararle sulla fiamma media nel caminetto, ma in assenza va bene anche la padella bucata sul gas avendo attenzione di mettere sotto una rete frangi fiamma che aiuterà a non bruciarle.
Qualcuno le ama bollite, nell’acqua salata magari insaporita da una foglia di alloro. I nonni le mangiavano affogate nel latte, mentre oggi sono apprezzate accompagnate dal miele e dal lardo, magari quello di Arnad.
Una ricetta sfiziosa per l’aperitivo di ottobre, prendere le castagne già sbucciate e ripulite della pellicina e avvolgerle una per una con una fetta di lardo o di pancetta, fissata con uno stuzzicadenti. Prima di servirle passarle in una pentola per dorare l’affettato.
E adesso se c’è solo da attendere il week end per tuffarsi nei boschi a farne incetta, ricordandosi che ancora per tutto il mese chi vuole andarle e prendere a Bobbio può sfruttare la cabinovia aperta di sabato e domenica a partire dalle 8.30 del mattino fino alle 17 con la pausa tra le 12.15 e le 13.30.
Risposte al quiz:
-Fino a 1000 anni.
-Asia minore e Mediterraneo orientale.
-Non prima di 15 anni di età.
-Fa frutti in zone in cui la temperatura è al di sopra dei 10° per almeno 6 mesi, ma sopporta i rigori invernali fino a -20/-25°C.