VALVARRONE – C’è l’Italia dei campanili, l’Italia che guarda il mondo dalla finestra, chiusa stretta in una valle attraversata da una strada – una sola – e manco a dirlo tutta a curve. Una valle che però ha vinto, che ha scritto la storia e che ha sfidato il comune sentire: perché chi lo ha detto che “tanto è tutto uguale”? E che tra i paesi vince la diffidenza e il campanilismo?
Siamo nel neonato Comune di Valvarrone, che è pronto a festeggiare il nuovo Santo patrono. A raccogliere l’eredità di Sant’Agata (per Tremenico), sant’Antonio abate (per Introzzo) e san Paolo e Giacomo per Vestreno è una recente figura che ha saputo avvicinare alla chiesa cristiana come pochi in epoca moderna: Papa Giovanni Paolo II è entrato in tutte le case e legato piu generazioni con la forza del perdono e del sorriso. Una figura unica che ha trovato il plauso e l’accordo degli abitanti dei Comuni perché, oltre che all’aspetto religioso, la festività patronale è anche festa civile e “giorno rosso” sul calendario del paese.
Ora Karol Wojtyla è patrono a Valvarrone e il programma della sua festa si articolerà in tutte e tre le frazioni, a partire da lunedì.