BELLANO – Il circolo lavoratori ha lasciato la storica sede nel corso del 2003, per l’ormai evidente stato di degrado della struttura. Nel 2010 tramite convenzione con il privato l’allora Amministrazione ha ottenuto la possibilità di riavere come locale comunale lo spazio dedicato storicamente al bar del circolo (campi da bocce e l’altra sala delle feste sono state destinate ad altro uso).
Dopo diversi anni di lavori, finalmente ora la comunità di Bellano può rientrare in possesso del suo storico Circolo. Sebbene la destinazione originaria prevista era quella della nuova biblioteca, l’attuale Amministrazione ha voluto fare scelte diverse.
“Anticipiamo qui che la biblioteca rimane al piano terra del palazzo comunale – spiega la squadra del sindaco Rusconi – e che, nei primi mesi dell’anno 2019, avrà un deciso lavoro di ampliamento e sistemazione degli spazi interni, per accogliere con nuove scaffalature la grande mole di libri e con lavori di tinteggiature delle pareti (già iniziati dai ragazzi di Living Land quest’estate) e una nuova porta di ingresso direttamente dalla corte del Municipio”.
Il Circolo invece viene destinato a spazio dedicato all’arte e alla cultura in genere. Una modalità virtuosa che permetterà una fruizione ampia dello spazio. “E questo grazie alla disponibilità dell’associazione ArchiviVitali, che ringraziamo per il grande lavoro che stiamo condividendo per la creazione di quel “Rinascimento Culturale” di cui Bellano aveva bisogno” commentano gli amministratori.
Viene qui portato a compimento il progetto Dilaghée, in cui artisti vogliono condividere con Bellanesi e turisti il “piacere di vivere sul lago” più bello del mondo. Serate, corsi ed esposizioni saranno il punto di forza di questo progetto, che sicuramente eleverà Bellano nel panorama culturale.
“Non potevamo partire meglio – annunciano soddisfatti dal Comune -: grazie all’idea e all’impegno di Velasco il 1° dicembre inaugureremo il Circolo con una mostra antologica di ben 33 artisti, tra cui Oliviero Toscani, Mario Botta, Jan De Vylder, Alik Cavaliere e molti altri artisti italiani e internazionali. “Lo strano colore del rosso” rappresenta un significativo omaggio a nostro maestro, Giancarlo Vitali, ispirazione ancora in mezzo a noi del nostro comune sentire di un arte che si rappresentativa del bello”.