MILANO – Attraverso l’utilizzo dei fondi europei del programma POR FESR 2014-2020, al fine di rispondere concretamente alla necessità di rimettere in moto un percorso di crescita e di incrementare la competitività delle imprese lombarde, Regione Lombardia ha messo a disposizione 550mila euro per le start up d’impresa dei territori dell’Area Interna Alto Lago di Como e Valli del Lario attraverso una delibera approvata oggi dalla Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, di concerto con Massimo Sertori, assessore alla Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni.
Nello specifico potranno accedere al finanziamento i Comuni di: Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Gera Lario, Livo, Montemezzo, Musso, Peglio, Pianello del Lario, Sorico, Stazzona, Trezzone, Vercana, Gravedona ed Uniti, Bellano, Casargo, Colico, Cortenova, Crandola Valsassina, Dervio, Dorio, Esino Lario, Margno, Pagnona, Parlasco, Premana, Sueglio, Taceno, Valvarrone, Vendrogno.
Il finanziamento, a fondo perduto nella misura del 40% dei costi ammissibili (opere edili, murarie e impiantistiche, di cui l’8% per la progettazione e direzione lavori; affitto di immobili sede del progetto; personale di nuova assunzione – massimo 20% delle spese ammissibili; consulenze – massimo 25%
del totale delle spese ammissibili; nonché arredi, macchinari, impianti e attrezzature, automezzi, hardware e software) arriverà fino a un massimo di 60mila euro con un investimento minimo di 20mila euro.
Potranno presentare domanda micro, piccole e medie imprese registrate alla CCIAA (Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura) e con sede legale o operativa attiva da non più di 24 mesi; coloro che aspirano ad essere imprenditori ossia persona fisica che provveda, nel termine di 90 giorni dal decreto di assegnazione, ad iscrivere nel Registro delle Imprese di una delle CCIAA di Regione Lombardia una micro piccola e media impresa (MPMI), oppure essere liberi professionisti in possesso dei seguenti requisiti: singoli in possesso di partita Iva o che abbiano avviato l’attività professionale, oggetto della domanda di partecipazione al bando, da non più di 24 mesi; o studi associati in possesso dell’atto costitutivo dello studio e della partita Iva associata allo studio da non più di 24 mesi.
Il bando prevede attività afferenti alle seguenti aree economiche: fabbricazione di prodotti in metallo, di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi, di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche di macchinari e apparecchiature nca, di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e di altri mezzi di trasporto.
Nonché attività di commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati ad esclusione del commercio di tabacco e solo se, nel progetto imprenditoriale per il quale si chiede il finanziamento, sia specificato che si opererà la vendita di prodotti legati alla filiera agroalimentare locale (spacci e negozi di prodotti tipici locali); attività dei servizi di ristorazione e tutti ad esclusione delle attività connesse alle aziende agricole. Attività di servizi di produzione di software, consulenza informatica; elaborazione dei dati, hosting; portali web. E ancora: di studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici; di design specializzate; fotografiche; noleggio di attrezzature sportive e ricreative; e di servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione.
“Regione Lombardia ancora una volta testimonia la concretezza e la vicinanza al mondo produttivo del nostro territorio fornendo questo finanziamento per la creazione di nuove imprese – afferma Mauro Piazza, Consigliere regionale di Forza Italia -. L’obiettivo è rendere competitive le attività produttive che scelgono e decidono di fare imprese in questi territori distanti dai centri urbani. L’alto lago e la Valsassina sono uno ‘spazio’ dove sperimentare ed attuare l’avvio di nuovi progetti imprenditoriali e favorire l’innovazione sociale e il desiderio dei giovani di fare impresa o aprire studi professionali – conclude Piazza”.