LECCO – Per quali motivi l’agente Francesco Pischedda è morto? Poteva essere salvato? Sono le richieste avanzate in Procura dall’avvocato Vittorio Delogu, legale dei genitori del poliziotto in forza alla stradale di Bellano morto il 3 febbraio 2017 cadendo da un cavalcavia della Statale 36 a Colico nel tentativo di agguantare un rapinatore in fuga.
Mamma Diana e papà Giovanni vogliono che vengano fatti ulteriori accertamenti sulla dinamica dei soccorsi di quella notte, vi è infatti il sospetto che nei ritardi e nel viaggio a vuoto verso l’ospedale di Gravedona – da dove Pischedda in fin di vita venne rimbalzato verso Lecco – vi siano responsabilità oggettive.
Ad opporsi all’archiviazione del caso sostenuta dal pubblico ministero Paolo Del Grosso c’è anche l’avvocato Arveno Fumagalli, che rappresenta la ex compagna del poliziotto e la giovanissima figlia dei due, e martedì lo ha ribadito in udienza. Ora spetterà esprimersi al gip Salvatore Catalano.
RedCro
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