ESINO LARIO – “Boutade“, “Provocazione“, perfino “Pagliacciata“. Comunque sia, a parte pochissimi apprezzamenti – compreso quello in video di Vittorio Sgarbi – la clamorosa messa in vendita di Esino da parte del sindaco in carica Pietro Pensa ha suscitato malumore e molte critiche. Probabilmente, quello che lo stesso Pensa si augurava.
Paradosso? Forse no. Fin da subito, più di qualcuno (il nostro giornale in primis) ha “sospettato” che il blitz mediatico, costato decine di migliaia di euro, nascondesse qualcosa d’altro. Non già, dunque, una semplice azione di protesta per quanto ben riuscita a livello di comunicazione quanto invece una strategia appunto di comunicazione con (se non a favore di) altri soggetti.
Ora si fa strada un’ipotesi, sulla quale Lario News scommetterebbe. Magari non le suddette decine di migliaia di euro investite nel guerrilla marketing di Pensa & C., ma qualche euro sì.
L’idea è che una grossa azienda, già importante partner della famosa Wikimania a Esino, magari con sede a Busto Arsizio (dove è pure l’ufficio professionale dello stesso Pensa), potenzialmente interessata al ‘mercato’ dei piccoli Comuni italiani, diciamo una Eolo a caso, sia vicina, vicinissima alla famosa “provocazione” del sindaco esinese.
Se ne dovrebbe parlare, usiamo ancora il condizionale, nei prossimi giorni,
Forse alla chiusura della improbabile “vendita” di Esino. O forse giovedì, quando la Regione ospiterà un incontro con gli stessi Pensa e Sgarbi, il presidente Fontana e il coordinatore nazionale dell’ANCI Piccoli Comuni. Ma a quanto pare la pubblicità di Esino in vendita sui grandi giornali (un costo non minimo) la paga proprio Eolo. E dunque, ecco il facile 2+2.
Chissà se gli abitanti di Esino saranno felici dell’ “utilizzo” del loro paese finalizzato a un’operazione commerciale. Dipenderà magari dal ‘prezzo’. O dalla velocità di connessione…