VARENNA – Riceviamo e pubblichiamo di séguito una lettera del sindaco Mauro Manzoni.
Ripicche? Non ci appartengono.
Intendiamo invece, con responsabilità, mantenere un preciso impegno verso gli elettori che ci hanno legittimato a rimediare ai danni fatti nel 2015 dalla precedente Amministrazione.
La massicciata davanti alla scalinata della chiesa di San Giorgio, una sorta di secondo sagrato che ha finito per snaturare l’armonico rapporto secolare con la piazza sottostante, ha dato luogo ad un intervento totalmente insensato.
Lavori scriteriati che ad Assisi, o a San Gimignano, non sarebbero neppure partiti, ma che un’allucinante visione urbanistica li ha ritenuti necessari a Varenna per impedire ai maleducati di sostare davanti alla chiesa. Una scusa in verità, perché i maleducati posteggiano ancora, come prevedibile.
Il risultato di cotanto genio, stravolgendo l’armonia della piazza, ha consentito allora di smantellare il primo dei dieci gradini della secolare scalinata, sbrodolandovi sopra un ampio ammasso di cemento, ciotoli tondi e cordoli affilati di probabile provenienza cinese.
Le pietre lise che costituivano l’alzata ed i piccoli ciotoli di lago della pedata del primo scalino sono stati ignorantemente distrutti, così come sono andate perdute le antiche panchine rimosse accanto alla fontana, sostituite dapprima con sedute simili a catafalchi, poi rifatte a furor di popolo scopiazzando le forme di quelle originali.
Naturalmente tutto fatto senza preventiva autorizzazione della Soprintendenza, chiamata solo in un secondo momento, ad opera già realizzata, alla tutela del doppio vincolo monumentale e paesaggistico.
E chi ha pagato per l’enorme danno causato? Nessuno!
Per rimuovere il manufatto, che tra l’altro costituiva di fatto una barriera architettonica, e riorganizzare viabilisticamente la piazza attraverso lo spostamento dell’attraversamento pedonale, teso ad evitare ai passanti di incrociare i veicoli all’ingresso della ZTL ed a consentire loro di godere di una maggiore superficie disponibile al suo interno, saranno impegnati 36.000 Euro, coperti per più del 60% da un bando regionale e per la restante parte con fondi comunali, somme che sì, certamente, si potevano rivolgere ad altro.
Altrettanto certo è che il fascino unico di Varenna, che trova conferma nel progressivo incremento di visitatori degli ultimi anni, merita continua attenzione per difenderne l’autenticità.
Questo è il primo principio e la vera risorsa da difendere.
Varenna è più viva che mai!