LECCO – E’ ripreso ieri, lunedì 20 aprile, presso il Tribunale di Lecco il procedimento sulla presunta diffamazione attuata dall’associazione no profit Freccia 45 nei confronti di Michela Vittoria Brambilla in merito al canile di Lecco.
Nella lunga udienza di escussione testi di ieri sono stati sentiti dal giudice l’ex dirigente ASL Borrelli, i dipendenti della ASL Galbiati, Biancelli e Venini, nonché due ex volontarie della struttura di via Rosmini da cui ne è emersa la non conformità della struttura di Lecco alla normativa regionale. Gli stessi dirigenti ASL hanno confermato la presenza di topi all’interno del canile, nonché la mancanza di gabbie adeguate per poter ospitare i cani.
“Il canile non è mai stato messo a norma, tant’è che è stato definitivamente chiuso appunto per carenza di requisiti. Sono contenta di aver potuto esporre i fatti ieri mattina; questo procedimento sta dando la possibilità a noi ex volontari del canile di portare finalmente alla luce tutto quanto accaduto in quegli orribili anni. Ringrazio l’avvocato Rigamonti per averci dato tale possibilità”, ha dichiarato Susanna Chiesa, presidente e fondatrice di Freccia 45, associazione che da anni si batte per la tutela ed il benessere degli animali.
“Gli ex volontari avevano depositato un esposto il giorno 27 Luglio 2007 presso il Comune di Lecco denunciando le condizioni irregolari del canile ed il sovraffollamento.” prosegue Chiesa. “Nell’estate 2007, infatti, l’esposto protocollato attestava la presenza di 307 cani. In data 11.07.2012 il Comune di Lecco aveva dichiarato per iscritto: ‘il canile comunale non risponde più a requisiti di legge’ e ad oggi la struttura è chiusa.”
La redazione di Zampamici