LECCO – Al processo per i fatti della Gilardoni ha testimoniato il “medico competente” Maria Papagianni, imputata di “colpa in vigilando”. Per la pubblica accusa rappresentata dal PM Pietro Bassi nella grossa azenda mandellese si sarebbero verificate violazioni e inosservanze degli obblighi inerenti la sua funzione di medico.
La dottoressa non avrebbe accertato “malattie professionali, psichiche e psicosomatiche” – in sostanza le situazioni di stress causate da mobbing denunciate da decine di dipendenti della Gilardoni Raggi X.
Papagianni si è difesa illustrando la situazione dell’impresa e le divese situazioni che ha trovato subentrando al precedente medico competente e gestendo negli anni di servizio dal 2014 all’inizio del 2016 il protocollo sanitario “ereditato”. Ha dichiarato di avere visitato oltre 100 dipendenti in cinque occasioni diverse – concentrandosi però non tanto su eventuali situazioni relative a relazioni interne quanto sulla tutela dei lavoratori nel campo dei rischia da radiazioni. Il medico ha affermato di non avere riscontrato direttamente e nemmeno di avere avuto segnalazioni in merito di maltrattamenti e “stress” in fabbrica.