VARENNA – Il Gruppo Alpini di Varenna ha celebrato l’anniversario della “Vittoria di Vittorio Veneto”, o della terza battaglia del Piave (4 novembre 1918), con una giornata ricca di momenti commemorativi, simbolici e conviviali, alla presenza delle autorità comunali.
Dopo il rito dell’alza-bandiera sulla piazzetta del Municipio, il gruppo ha partecipato alla S. Messa
celebrata dal parroco don Carlo Lucini in suffragio dei caduti di tutte le guerre.
Al termine della Messa, il corteo si è poi diretto al cimitero dove al Parco delle Rimembranze sono
state depositate le corone di allora al Cippo commemorativo. Lì sono stati letti i nomi dei caduti di
Varenna nelle due guerre mondiali e il Sindaco Mauro Manzoni ha pronunciato il suo discorso commemorativo: “Oggi rivolgiamo ogni nostro pensiero ai caduti della nostra Varenna: essi ci rammentano la tragicità e l’immane catastrofe di ogni guerra.I segni di distruzione e di morte che si lascia dietro ogni conflitto, sono ferite difficilmente rimarginabili per le tante famiglie che hanno pianto un loro caduto o disperso sui campi di battaglia. Riflettere sulla tragicità di ogni guerra ci dovrebbe aiutare a scorgere, nelle intolleranze e nell’odio della società moderna, quegli stessi germi di morte che nel passato hanno innescato i conflitti. La guerra dovrebbe essere per tutti i popoli e le nazioni come un corpo estraneo, profondamente distante da quei valori che dovrebbero edificare e far crescere l’umanità.
La responsabilità di garantire e promuovere la pace è affidata a ciascuno di noi, fin dalle piccole azioni. Compito nostro è adoperarsi in “mille modi” per far sì che i conflitti, di ogni forma e genere, non avanzino nelle realtà in cui siamo chiamati a vivere ogni giorno. Questo monito diventa perciò responsabilità ad un impegno costante. La responsabilità è l’esatto contrario dell’indifferenza; essere responsabili implica non un rimandare perenne, non un lamentarsi continuo, ma un agire, una scelta. Questo ci testimoniano gli uccisi di tutte le guerre, questo diventa ora un nostro compito solenne perché il loro sacrificio non sia stato vano.”