I due bimbi fissavano ad occhi sbarrati l’acqua colpire il vetro. Gemellini di 5 anni, di nome facevano Andrea e Marco. Erano decisamente impressionati ed osservavano sbalorditi l’acqua scrosciante che correva in ogni direzione. Non si vedeva più nulla, tranne la lattiginosa fiumana ribollente.

“Non preoccupatevi, bambini…” li consolò la madre “Non può farci nulla, siamo al sicuro…”. Andrea le puntò addosso i suoi occhioni azzurri. “…ma fa rumore… ho paura…”. Gli occhi verdi di Marco, invece, cominciarono ad inumidirsi, sempre fissi sull’insolito spettacolo. “Fa rumore, ma solo quello…” parlò di nuovo la mamma, in tono tranquillo “Non può certo rompere il vetro. E tra poco cesserà, vedrete…”

I due bimbi si presero per mano, e la loro madre fu assalita da un moto di tenerezza. “Ecco, bambini, copritevi con un plaid…” lo stese sulle gambe delle sue creature “State sotto, al calduccio…”. I due bimbi gradirono, come si trattasse di uno scudo, e pian piano si tranquillizzarono.

All’improvviso, però, così come era cominciata l’acqua cessò, sparendo dalla vista. Il suo posto venne preso da un forte vento. Il repentino cambiamento agì da detonatore: Andrea e Marco scoppiarono a piangere, senza più ritegno, levando alti i loro strilli. A quel punto, la loro madre non ci provò nemmeno più a calmarli.

Era stata una pessima idea portarli all’autolavaggio… meno male che il ciclo di pulizia era quasi terminato…

Emanuele Tavola