ABBADIA LARIANA – A prima vista sembra un bruco innocuo, eppure i suoi effetti sull’uomo e sugli animali sono devastanti. E, nei giorni scorsi, la processionaria ha fatto la sua comparsa anche su un pino situato lungo il Sentiero del Viandante, all’inizio del paese se si arriva da Mandello. Basta alzare lo sguardo per intercettare i caratteristici nidi, almeno una decina, nella parte superiore dell’albero.
Prima di trasformarsi in farfalla, questo lepidottero rappresenta un pericolo per le persone, ma anche per i cani. A prima vista, questi bruchetti che camminano in processione (da cui il nome) sembrano anche carini e proprio per questo attirano l’attenzione e stimolano la curiosità. Nella nostra zona si trovano soprattutto le processionarie del pino (le cui larve si spostano in fila indiana, una dietro l’altra) e della quercia, i cui bruchi invece procedono sempre con un comportamento gregario, ma disposti a ventaglio: un capofila seguito da due bruchi, a loro volta seguiti da tre, quattro e così via, fino ad allargarsi a 10-15 individui.
La processionaria è un parassita delle piante su cui vive, che spesso distrugge completamente. Ma per uomini e animali il problema non sono certo le sue mandibole, bensì i peli urticanti che ne ricoprono il corpo. Peli che possono essere anche liberati nell’aria e portati in giro dal vento, quindi può capitare di esserne colpiti senza venire in diretto contatto con i bruchi.
Per questo, l’attenzione anche di escursionisti e residenti nelle vicine case deve essere sempre massima, nonostante siano state fatte le dovute segnalazioni e le processionarie, forse dopo aver compiuto il proprio processo vitale, sembrerebbero scomparse dai nidi.
Cristina Denti