COLICO – Migliaia le persone che hanno preso parte domenica alla manifestazione che si è svolta a Colico per ricordare la Battaglia di Nikolaewka, in occasione del suo 77° anniversario.
La mattinata è stata ricchissima di eventi, dall’ammassamento nella piazza della stazione, all’alzabandiera che si è tenuta in Piazza 5° Alpini, alla presenza del il Picchetto Armato del Reggimento di Vipiteno dal quale la piazza prende il nome.
La messa, celebrata dal Cardinale Francesco Coccopalmerio insieme al parroco paesano don Lucio Fasoli e dal cappellano della sezione ANA Alto Lario Padre Ludovico Valentini, accompagnata dal Coro “Musica Viva” diretto dal maestro Giorgio Senesa, ha riempito per intero le navate della chiesa, lasciando molte persone fuori, ad aspettare il termine della funzione.
I rintocchi del campanile hanno sancito la partenza di un lunghissimo corteo che ha sfilato per le vie del centro paese.
Un fiume di penne nere ha marciato pacificamente insieme ai rappresentati della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Protezione Civile della Sezione Alpini Alto Lario del Gruppo Comunale di Colico e Dorio, al ritmo della Fanfara Alpina di Asso – Sezione di Como.
Innumerevoli le associazioni di zona presenti come la Croce Rossa e l’Auser e tantissimi i vessilli e i gagliardetti. Presenti anche dei rappresentanti giunti dall’Argentina. Più di venti i sindaci dai Comuni limitrofi oltre a molti esponenti della vita politica e amministrativa che non si sono fatti sfuggire l’occasione di presenziare a questo avvenimento.
Dopo aver deposto la corona d’alloro al Monumento dei caduti si son susseguiti numerosi discorsi.
Il neopresidente del’ANA di Colico Stefano Foschini ha rinfrescato nelle menti di tutti la storia della battaglia di Nikolaewka.
“Era una situazione molto difficile – ha raccontato – bisognava uscire dalla sacca ,e il sacrificio umano fu enorme, l’epilogo ci fu il 26 Gennaio 1943 quando gli alpini riuscirono ad aprire un varco per ritornare a casa. Tanti gli esempi di eroismo uno tra tutti quello del Generale Reverberi che al grido “Tridentina avanti” riuscito a riportare a casa molti uomini“. Va ricordato che Colico ha avuto l’onore, negli anni ’50, di averlo ospite durante una delle commemorazioni.
“Noi non siam qui oggi per esaltare la guerra, vogliamo ricordare gli orrori e gli errori, che non bisogna più ripetere. Sono immani i sacrifici, i morti le sofferenze patite – ha commentato il neo presidente -. È compito nostro come alpini ma anche vostro il dovere di tramandare ai giovani i valori e tutto ciò che è necessario per non ricadere nell’errore che è la guerra“.
Il sindaco di Colico Monica Gilardi dopo aver ringraziato tutti per l’organizzazione dell’evento ha volto il suo discorso ai giovani: “Sono presenti oggi anche alle classi quarte della scuola primaria dell’Istituto Galileo Galilei, accompagnate dalla loro insegnanti , che all’interno di un progetto didattico prevede l’approfondimento della storia“.
Commentando inoltre l’importanza degli Alpini descrivendoli come “custodi di quei valori che si sono tramandati che sono parte del nostro patrimonio e sono la nostra ricchezza” Gilardi ha lanciato l’idea di creare un nuovo aggettivo “i Valori Alpini”: dovere, sacrificio, onore, fedeltà, famiglia, rispetto dell’altro, solidarietà e tanta gratuità.
“Questo evento deve essere momento di riflessione – ha concluso – il nostro passato è lo strumento che ci permette di comprendere al meglio il significato del presente che ci rinvigorisce nel nostro ruolo di adulti , di educatori, di responsabili politici civili militari e religiosi, per guardare a un futuro migliore . Nulla si fa cancellando il passato nulla si costruisce abbattendo i valori della nostra società ma con l’impegno di tutti nei confronti delle nuove generazioni“.
Anche un rappresentante della Prefettura, Laura Motolese, ha ricordato molto emozionata quella guerra che ha segnato la storia: “Il nostro pensiero va a quegli alpini – rimasti sul campo di battaglia- che hanno permesso di rompere il fronte del nemico, che hanno permesso di aggiungere un altro tassello alla nostra storia, carico di eroismo. Rimarranno vivi in noi e attraverso noi fino a quando rimarrà impresso nella nostra memoria il loro valore“.
L’intervento del vicepresidente dell’Associazione Nazionale Alpini Lorenzo Cordiglia ha spiegato ed elogiato i molteplici lavori che gli Alpini svolgono sia a livello internazionale che nazionale, non lasciandosi sfuggire una lamentela sulla burocrazia italiana – che frena e dilata i tempi degli interventi, portando per esempio i quattro anni che ci son voluti per sbloccare un cantiere nel centro Italia nelle zone colpite dal terremoto.
Il cambio della guardia ai vertici dell’Ana di Colico è stato sottolineato soprattutto durante la consegna, all’insegna delle lacrime, di una targa all’ex presidente Luigi Bernardi che ha servito il gruppo per 36 anni.
Le commemorazioni si sono poi concluse con un rinfresco e un pranzo conviviale.
La manifestazione è tra quelle più seguite sul territorio, in cui adulti e bambini possono ritrovarsi per non dimenticare e rendere onore ai caduti, con spirito gioioso di aggregazione. Tutti orgogliosi di portare il loro cappello con la penna nera.
Michela Riva