LARIO/VALSASSINA – Un’estate disastrosa per il turismo, a causa del Coronavirus? Non è detto.

Abbiamo sentito alcuni operatori del settore, riscontrando una moderata fiducia e una convergenza su alcuni aspetti “tecnici” che incoraggiano a sperare – se non in una stagione trionfante quantomeno in direzione di un contenimento dei danni paventati in queste settimane.

LOMBARDIA “SERBATOIO”
Prima considerazione comune ai nostri intervistati: se le prospettive legate ai visitatori stranieri permangono “tetre”, cresce invece la convinzione che le norme restrittive a livello regionale potrebbero rivelarsi sorprendentemente degli ottimi ‘assist per il comparto.

“Con oltre dieci milioni di abitanti, la Lombardia è una vera e propria nazione, più grande di parecchi stati europei” esordisce il titolare di un B&B appena sopra il centro lago. “Se è vero che a oggi il 100% o quasi degli ospiti nella nostra zona provengono dall’estero (e dunque a naso li perderemo tutti, almeno quest’estate), Lario e valli sono facilmente raggiungibili da tutta la regione. Permanendo le chiusure previste oggi, le primissime stazioni turistiche dei lombardi saranno proprio i laghi e le montagne, di cui il lecchese è ricco”.

OCCHIO ALLA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO

“Dovremo saper sfruttare al meglio questa chance – gli fa eco una ristoratrice valsassinese – perché i nostri locali, gli alberghi e in generale l’offerta turistica sono opportunità eccellenti, vicine e a costi sopportabili ma non si deve fare l’errore di ‘militarizzare’ il territorio; vedo già adesso sindaci impegnati a emanare ordinanze restrittive in alcuni casi ridicole e certamente controproducenti, specie in prospettiva. Se sapremo aprirci al meglio al turismo diciamo così ‘interno’, avremo enormi risorse oltretutto inaspettate. Speriamo che politici e amministratori si rivelino più avveduti di quel che si sta vedendo oggi, quando il focus è tutto sulla sicurezza (giustamente) e sui pattugliamenti, ma niente è pensato per la prospettiva a breve/medio termine”.

TANTI VANTAGGI PER TUTTI

Conferme da un altro affittacamere di Perledo: “Sarebbe un classico, ad ogni crisi di solito corrispondono poi dei ‘rimbalzi’, quasi sempre positivi per l’economia. Qui abbiamo da spingere subito sugli arrivi dalla Lombardia e – se ci sarà una riapertura almeno per giugno/luglio – anche dall’Italia. Il vantaggio è evidente: chi aveva previsto vacanze all’estero o comunque distante da casa, riducendo il chilometraggio e le spese per il viaggio e mantenendosi vicino ai propri cari avrà solo da guadagnare. Inoltre, ma non è l’ultimo dei ragionamenti, milioni di lombardi e di italiani potrebbero scoprire improvvisamente la qualità dell’offerta turistica di queste zone – che per il Lario è quasi totalmente appannaggio degli stranieri ma anche a livello di montagna medio-alta non ha nulla da invidiare a posti più noti e magari pure carissimi”.

LOGISTICA E VOGLIA DI RILASSARSI

Proprio dalle valli (Barzio nello specifico) si batte sull’aspetto della logistica. Una professionista del turismo ricorda come “siamo la montagna più vicina a Milano e uno dei posti più belli di tutta la Lombardia. Già prima del Covid c’era da allargare la base dei potenziali visitatori, adesso la questione diventa da un lato un’opportunità e dall’altro un’esigenza forte. Non sprechiamola. Bisogna allentare (con giudizio) i vincoli, nel rispetto della salute di tutti, ma anche incoraggiare la ripresa di un settore troppo importante per tutta la nazione, che se dovesse fallire trascinerebbe l’Italia intera nel baratro. Io credo perché sento già questa sensazione che ci sia e continuerà a crescere una incredibile voglia di vacanze, da cogliere al volo lavorando su progetti, incentivi, promozioni e quanto serve per salvare il comparto e tutto sommato aiutare anche una serenità sociale fondamentale in questo momento”.

Da Varenna un operatore turistico rilancia: “Noi stessi abbiamo scelto di fare una vacanza più lunga dei soliti due-tre giorni a Livigno: una settimana, quest’estate, a costi sorprendenti (in positivo), a distanza accettabile. E mentre il nostro B&B ha visto la cancellazione di quasi il 100% delle prenotazioni, tutte straniere, che avevamo per i prossimi mesi ecco che ci stanno chiamando per avere informazioni da Lecco, dalla Lombardia e con qualche richiesta pure da varie parti d’Italia. C’è chi ha prenotato un mese intero per tutta la famiglia: si sentono vicini a casa ma sul rinomato Lago di Como sarà anche una vacanza in qualche modo ‘internazionale’ e meno complicata logisticamente”.

“Stiamo pensando, qui in famiglia, che le potenzialità del post-lockdown potrebbero rivelarsi paradossalmente incredibili – conclude l’intervistato -. Speriamo di non dover buttare via queste chances: sulla pandemia possiamo fare poco, ma l’agire dei nostri politici deve assolutamente aiutare il settore e non buttare via tutto per scarsa progettualità – o ancor peggio a causa delle paure che ci sembrano attanagliare oggi come oggi i decisori a tutti i livelli (locali, regionali e nazionali)”.

RedEco