VARENNA – “Il decoro urbano di Varenna è sempre stato una priorità: ne è un esempio il recente rifacimento della pavimentazione della Passerella Giorgio Monico“. Così spiega sindaco Mauro Manzoni introducendo il discorso relativo ai prossimi lavori che interesseranno la cittadina lariana, ovvero le opere di sistemazione dell’ingresso cimiteriale , “oramai in stato di degrado per la cattiva conservazione degli intonaci complessivi e in particolare dei decori interni che caratterizzano la bella architettura di fine Ottocento”. Protagonista del restauro sarà anche la piastra marmorea dedicata ai caduti, fissata alla base del campanile della chiesa di San Giorgio e rivolta verso la piazza.
“Per affrontare al meglio tali interventi conservativi è stato conferito incarico alla Ditta ‘La Torre restauri’ di Torre Boldone – continua il sindaco -,che opera da molti anni nel settore della manutenzione dei beni storici ed artistici e che ha già eseguito, quanto al primo degli interventi citati, una serie di sondaggi per individuare in modo scientifico le cause principali del degrado, così da predisporre un progetto di restauro che sarà condiviso dall’Ufficio della locale Soprintendenza”.
“L’esame del portico d’ingresso del cimitero varennese ha rivelato, in particolare, problemi legati alle lacune della pellicola pittorica, ai distacchi degli intonaci, alla formazioni di efflorescenze saline, con messa in evidenza degli strati costituenti il supporto di base delle murature. La stessa pellicola pittorica delle immagini e delle decorazioni caratterizzata da una stesura a secco con colore a calce, è stata ampiamente degradata nel tempo per le infiltrazioni di acqua ed a causa dell’utilizzo di materiali non idonei nei precedenti restauri”, afferma il primo cittadino.
“Anche la lapide commemorativa dei caduti, disegnata dal varennese Carlo Scanagatta intorno al 1922 e realizzata in marmo bianco di Musso dallo scultore toscano Poli, si trova in stato di precarietà, sia nella parte marmorea che in quella bronzea, costituita dai fastigi e dalle ghirlande. La statua di Vittoria e la lastra di supporto sono state invase da sostanze carboniose e muffe organiche causate dal ricorrere degli eventi meteorici, oltre che alla rottura del canale di gronda del campanile, che scarica le acque piovane direttamente sul monumento, il tutto unito all’inquinamento del traffico di passaggio accumulato nel tempo”.
Manzoni conclude con una promessa, la statua tornerà al sua splendore di un tempo: “Sull’opera è stata eseguita un’accurata indagine. Una serie di opportuni trattamenti, come la pulitura, la stuccatura e il ripristino delle parti ammalorate, ridaranno al monumento il suo originario aspetto, rinnovando lustro al paese e perpetuando il ricordo verso i concittadini che tanto hanno dato alla Patria e alla comunità, per ricordarli insieme a tutte le associazioni locali interessate a rendere sempre viva la loro memoria”.