DERVIO – Prosegue la raccolta di firme contro la costruzione del tempio crematorio a Dervio. Questa mattina è stato allestito un tavolo nei pressi del mercato; abbiamo intervistato alcuni derviesi.
Marito e moglie commentano così questa decisione “Non è giusto per il paese vedere passare tutti i carri funebri che ci saranno, specialmente in un paese turistico come Dervio”.
Andrea Nogara 26enne bellanese, segretario del circolo di Bellano e Dervio del Partito Democratico, che appoggia la raccolta firme, spiega le sue motivazioni: “Siamo contrari al forno crematorio perché in un paese così piccolo non è necessario e non è regolare per le distanze, è in mezzo al paese e in mezzo alle case, soprattutto è necessario consultare i cittadini con un referendum, non era previsto dal programma elettorale della lista di maggioranza”.
Altre opinioni raccolte al tavolo della petizione:
“Per una cosa importante come il tempio crematorio e che non era nel programma elettorale si deve fare una consultazione con un referendum e soprattutto non va fatta una comunicazione usando un social network come Facebook per comunicarla, perché molti non lo usano o non lo hanno”.
“Io sono contraria perché abito vicino e sono convinta che i fumi arriveranno sul mio bucato steso all’aperto, e in questo momento in cui stanno proibendo le stufe e i camini non mi sembra giusto avere un forno che brucia; avendo lavorato nelle fabbriche non credo all’aria pulita che uscirà. Anche Chernobyl era sicuro, eppure è scoppiato…”.
“Principalmente sono contrario per la grande prossimità del forno alle abitazioni del borgo, non solo il condominio dove abito io ma per tutti, per le villette che sono attorno. Questa prossimità è minima e potrebbe essere dannosa dal punto di vista delle emissioni del tempio crematorio”.
D. P.