ROMA – Il senatore della Repubblica Tino Magni ha presentato una interrogazione parlamentare sulla vicenda di Cecco Bellosi.

Cecco Bellosi, coordinatore dell’Associazione Comunità Il Gabbiano, è stato perquisito in data 11 maggio su disposizione della Procura di Como nell’ambito di un’indagine in cui è accusato di danneggiamento aggravato della lapide a Giulino di Mezzegra, località sul lago in cui Benito Mussolini venne fucilato a morte. Il 28 aprile scorso Bellosi racconta di avere “tolto i fiori che erano stati messi su quella lapide da una squadra di fascisti”.

La lapide non è stata danneggiata, mentre restano silenti e indisturbate le diverse manifestazioni di commemorazione che si svolgono da diversi anni nella località sul lago di Como, scenario delle ultime tappe del regime fascista, per ricordare Benito Mussolini, Claretta Petacci e i gerarchi fucilati sul lungolago.

Come ha rivendicato Bellosi nelle sue dichiarazioni, l’aver strappato dei fiori dalla lapide non costituisce reato e nell’interrogazione, il senatore Tino Magni chiede al Ministro dell’Interno se è a conoscenza dei gravissimi fatti rappresentati e quale valutazione esprima a riguardo per porre fine a tali manifestazioni che si configurano come una palese e inaccettabile apologia di fascismo, in aperta violazione della Costituzione, anche in considerazione degli evidenti rischi per l’ordine pubblico. Al Ministro viene richiesto inoltre quali provvedimenti intenda adottare, per bloccare e sanzionare i responsabili della diffusione del messaggio contenente un esplicito invito alla riorganizzazione del disciolto partito fascista e quali azioni siano state adottate ad oggi, al fine di monitorare e reprimere il fenomeno dilagante del neofascismo on line e se non voglia valutare di mettere a punto, di concerto con altri Ministeri, interventi per contrastarli.

 

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